Pubblicata la classifica dell’Istituto tedesco qualità e finanza: primo posto per Olon Spa. Eppure, secondo Deloitte, solo il 7% delle aziende del Belpaese ha uno specialista che si occupa di tematiche green
Il concetto di sostenibilità ha, ormai da diverso tempo, invaso le nostre vite quotidiane, ma non solo: anche il rapporto tra aziende e sostenibilità si fa sempre più stretto e ciò permette alle imprese di diventare maggiormente competitive.
Per sostenibilità aziendale si intende un insieme di comportamenti, messi in atto dalle imprese, che puntano al benessere dei dipendenti e, al tempo stesso, del nostro Pianeta. Principio imprescindibile è la totale trasparenza da parte dell’azienda.
Alla base, comunque, ci devono essere i “criteri Esg”: “E” sta per Environment, ovvero quei criteri che valutano il comportamento di un’azienda nei confronti dell’ambiente; “S” sta per Social, ovvero quei criteri relativi all’impatto sociale, che devono garantire uguaglianza, parità di genere, rispetto dei diritti e un ambiente lavorativo sano; infine, “G” sta per Governance e indica una gestione aziendale in linea con princìpi economici ed etici.
Sulla base di questi criteri e oltre 10.000 giudizi da parte di dipendenti di imprese italiane con almeno 300 addetti, l’Istituto tedesco qualità e finanza ha realizzato il report Campioni della sostenibilità per certificare le 286 società italiane maggiormente attente dal punto di vista ecologico, sociale ed economico.
Andiamo nel dettaglio: l’indagine si è svolta tenendo conto di 17 criteri diversi e secondo i giudizi dei dipendenti, i quali hanno contribuito in modo anonimo per dare una reale visione interna dell’azienda e per garantirne una valutazione corretta. Tutte le società che sono state incluse nella classifica hanno raggiunto un punteggio finale superiore alla media delle imprese analizzate.
Alla prima posizione in classifica, con 96,47 punti, troviamo Olon Spa, con sede a Rodano in provincia di Milano, un’azienda che si occupa di produzione di ingredienti farmaceutici attivi. Al secondo posto sempre un’altra azienda appartenente al settore farmaceutico, con 92,59 punti troviamo Aboca, che si occupa di prodotti naturali e biodegradabili. Ultimo posto del podio per Valmex Group, nella provincia di Pesaro e Urbino, uno dei principali produttori a livello mondiale di scambiatori per caldaie domestiche murali a gas.
Sono tante le aziende famose presenti in questa classifica; in particolare tra le prime 20 posizioni troviamo Reale Mutua, la più grande compagnia di assicurazioni in Italia in forma di mutua, che con 88,67 punti si posiziona al sesto posto.
Alla nona posizione troviamo, invece, E-distribuzione del gruppo Enel con 85,73 punti; con 84,65 troviamo Ferrari che occupa il 12° posto. Bene anche per EssilorLuxottica: la multinazionale italo-francese si posiziona al 18° posto con un punteggio di 81,87. Nonostante alcune imprese non siano in classifica, la loro sostenibilità non è comunque in alcun modo in discussione.
Al tempo stesso, però, in Italia c’è ancora molto da fare: secondo l’indagine condotta da Deloitte, Il ruolo in azienda del responsabile della sostenibilità, soltanto il 7% delle aziende in Italia ha uno specialista che si occupi esclusivamente di questa tematica. Se si considerano, invece, le imprese con un numero di dipendenti superiore a 50, allora la percentuale sale al 37%.
Ciò che è certo è che la sostenibilità aziendale, ormai, è diventata una vera e propria necessità che riguarda non soltanto le aziende più grandi, ma anche le imprese più piccole, per cercare di limitare i danni che noi esseri umani abbiamo causato all’ambiente. Inoltre, le società maggiormente attente alla sostenibilità tendenzialmente generano dei risultati migliori anche dal punto di vista economico.
di Claudia Gioacchini