Categorie: Editorial
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La conta dei danni è infinita. L’Italia resta  tra i paesi più vulnerabili del mondo industrializzato. Se scrivi una cifra oggi – 360 miliardi di euro- tra due mesi è superata. Le immagini di queste ore dell’alluvione in Emilia Romagna sono il pugno allo stomaco di un paese che non riesce a mettere al primo posto la sicurezza dei suoi cittadini. Perché ? Ci sono competenze e centri di ricerche eccellenze mondiali, ma i fenomeni climatici vanno in testa nelle cose da fare quando è troppo tardi.

Ogni anno si spendono 3,3 miliardi di euro per frane e alluvioni. Si dice: rafforziamo la prevenzione, ma nello stesso tempo si scopre che si sta ancora elaborando un disegno di legge contro il dissesto idrogeologico. Due notizie contrastanti e immeritate. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha ricordato a tutti che il dissesto idrogeologico è una piaga nota, che secondo i dati dell’ISPRA riguarda il 91% dei comuni italiani. Non è con le emergenze che si può continuare a vivere.

Il cambiamento climatico è il fenomeno più veloce vissuto da milioni di persone. L’Italia si sarebbe già dovuta dotare  di un piano di lungo periodo, con fasi intermedie di verifica e rimodulazione degli interventi. La pianificazione  urbanistica può essere alla base di tutto, ma rendere meno pericolosi fiumi, canali, coste, montagne, paesini, è la priorità delle priorità.

“Le buone pratiche includono l’adozione di infrastrutture verdi, come parchi fluviali e bacini di espansione, che permettono di assorbire le acque piovane in eccesso” ha detto Alessandro Miani, presidente di Sima. In Olanda sono state create zone alluvionali naturali che riducono la pressione sui sistemi di dighe e consentono ai fiumi di espandersi in aree controllate. In Italia è stata la Corte dei Conti a stabilire il fabbisogno economico contro frane e alluvioni : 26,5 miliardi di euro. Soldi pubblici, di tutti gli italiani, stanchi ormai di impegni fumosi e affabulatori climatici. Già pronti per la prossima emergenza.

 

di Nunzio Ingiusto