Categorie: Editorial
Tipo di Contenuto: cybersecurity | digitale | sostenibilità
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Sostenibilità è un termine molto complesso che racchiude in sè concetti legati al risparmio energetico, all’inquinamento ambientale e più in generale alla salvaguardia del pianeta. Ma oggi può essere declinato in una maniera peculiare. Nel pianeta in cui oggi viviamo possiamo dire che coesistono due ambienti, entrambi ugualmente importanti per la vita: quello digitale e quello fisico. Se adottiamo questa prospettiva il singolo ambiente perde di significato, mentre ne acquista la considerazione di una sostenibilità globale che deriva dall’unione tra il mondo fisico e quello digitale.

La sostenibilità nell’ambiente fisico è tema ampiamente discusso e compreso, essendo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e delle sfide poste al legislatore sia a livello nazionale che globale. Ma che significa parlare di sostenibilità digitale? Come può un sistema digitale essere sostenibile o come può influenzare la sostenibilità dell’ecosistema globale? Numerosi sono gli studi che provano a dare una risposta su come il “digitale” possa aiutare la sostenibilità globale. Eppure non abbiamo ancora elaborato un’idea condivisa di sostenibilità digitale. Pensiamo alla quantità di energia elettrica consumata per il mantenimento delle cryptovalute, volute, ideate ed ”estratte” dall’uomo.La buona notizia è che s’intravvedono timide ma importanti iniziative di sensibilizzazione sia nella realizzazione di nuove tecnologie attente all’impronta ecologica prodotta, sia esempi di riduzione delle tecnologie così dette “energivore” centralizzando ed ottimizzando centri di calcolo comuni.

In questo contesto, la sicurezza informatica può giocare un ruolo significativo. Basti pensare che più del 60% delle email che circolano in rete (dato del 2019) è classificabile come Spam (posta elettronica indesiderata o posta spazzatura), ma se considerassimo tutte le email pubblicitarie e d’informativa generica, cioè quelle caratterizzate da un basso valore comunicativo e non di carattere promozionale, arriveremmo a comprendere più del 90% del traffico email odierno [fonte: Internet Live Stats, Statista, The New York Times]. Se invece consideriamo la connettività e quindi il numero di connessioni da un dispositivo all’altro, possiamo osservare milioni di connessioni provenienti da BOTnet e, spesso, con un payload (intento) “maligno”.

Ogni email, ogni connessione, ogni apertura di file comporta uno sforzo di computazione, sia per il sistema che genera il contenuto sia per quello che lo riceve, ma ancora piu importante è lo sforzo computazionale effettuato dall’intera struttura che ne effettua il trasporto. Soluzioni di cybersecurity capaci di ridurre l’invio di email maligne alla nascita o di fermarle al primo nodo piu vicino alla sorgente (ancora prima del recapito sul server di invio posta), oppure soluzioni capaci di ridurre il traffico di rete direttamente a livello di trasporto, anticipandone (topologicamente parlando) sempre più il blocco, ecco, queste azioni potrebbero contribuire notevolmente alla sostenibilità energetica del pianeta. Si pensi che nel 2020 il consumo di energia elettrica dell’intera infrastruttura Internet ha ricoperto quasi l’8% del consumo globale di corrente [riferimento Shipt Project], per questo motivo soluzioni di sicurezza informatica applicate a soluzioni di “edge computing” possono realmente avere un impatto positivo sulla sostenibilità del digitale e nello specifico ridurre significativamente il consumo energetico globale.

Sotto questa ottica è possibile pensare all’introduzione di una responsabilità etica ed ambientale da parte di chi non ha ancora implementato sistemi di protezione adeguati all’interno della propria infrastruttura. Sistemi di difesa digitale andranno ad aiutare, in prima istanza, la propria organizzazione riducendo il rischio e l’esposizione ad attacchi cibernetici ma contribuiranno in quota parte alla sostenibilità del sistema globale, avviando un ciclo virtuoso di protezione dalle minacce e di riduzione del consumo elettrico migliorando, quotidianamente, la sostenibilità del digitale.

 

 

 

 

Marco Ramilli, PhD
Founder & CEO Yoroi Company