Ferrari ha firmato un protocollo d’intesa con Mise (Ministero per lo sviluppo economico), Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) e la Regione Emilia-Romagna per ottenere un sostegno al suo piano di investimenti in tecnologia e produzione.
L’accordo sottoscritto dalle parti prevede un contributo del Mise fino a 106 milioni di euro garantito con lo strumento del Contratto di Sviluppo di Invitalia per gli investimenti di grandi dimensioni, nel caso specifico con un forte focus su innovazione, impegno ambientale e sociale. Tra i primi benefici apportati al territorio di Maranello e di Modena da questo memorandum, Ferrari cita l’assunzione di 250 nuovi dipendenti.
Sostegno agli investimenti Ferrari per ambiente, formazione e digitalizzazione
In particolare il contributo del Mise sarà destinato a progetti industriali e alle attività di ricerca e sviluppo per nuove tecnologie di Ferrari volte alla riduzione dell’impatto ambientale e alla digitalizzazione. La Regione Emilia-Romagna, dal canto suo, provvederà a fornire finanziamenti aggiuntivi dedicati agli investimenti della Casa del Cavallino Rampante per ricerca e sviluppo, formazione e tutela dell’ambiente. In base al protocollo d’intesa la stessa Regione si impegna a sostenere eventuali opere di infrastrutturazione logistica e telematica in collaborazione con gli altri enti locali coinvolti.
Nell’annunciare l’accordo tra Ferrari e le istituzioni coinvolte il ceo Benedetto Vigna ha detto:
“L’innovazione è nel nostro DNA. Crediamo nel nostro territorio e vogliamo valorizzarlo attraverso dei progetti che apporteranno benefici concreti dal punto di vista ambientale e sociale, oltre a rafforzarne la competitività. Nel realizzare il nostro piano di investimenti, siamo felici di poter contare sul supporto e la collaborazione delle istituzioni. Con noi i firmatari dell’accordo condividono l’obiettivo di rendere il territorio un polo di eccellenza e di crescente attrazione per le nuove competenze necessarie all’industria automobilistica.”
Fabio Gemelli