L’Università di Teramo inaugura il primo corso di laurea che abbina gli aspetti ambientali con quelli dell’energia. L’interesse delle aziende. A colloquio con il Prof. Enzo Di Salvatore, docente di Diritto costituzionale
ll diritto ad un ambiente sano e alle energie pulite che lo aiutano salgono in cattedra. In un’Università italiana. “Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima gli obiettivi di sviluppo economico per affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali”, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Presidente parlava a studenti universitari, ma a Nairobi, in Kenia. A meno di un mese di distanza l’Università di Teramo ha presentato il primo corso di laurea triennale in Diritto dell’ambiente e dell’energia. Le parole del Presidente non erano dirette all’ateneo abruzzese, evidentemente, ma avranno stimolato i promotori a firmare la convenzione tra Università, Regione Abruzzo e Comune di Lanciano per far partire la prima laurea green del nostro Paese. In una Regione centrale dell’Italia con alle spalle solide tradizioni di lavoro, ma anche tanta voglia di riscatto lungo le strade della modernità. Proprio perché bisogna raggiungere obiettivi alti, come dice Mattarella, con conoscenze adeguate, aziende come Acea, Edison, Walter Tosto, Honda, Sevel, Maio, Immm hydraulics, Arap daranno sostegno alla nuova iniziativa universitaria.
“Il nostro è il primo corso di laurea specifico in Italia”, ha detto il Rettore Dino Mastrocola. “Si inserisce in un filone che non è un corso a ciclo di giurisprudenza, ma un contenitore di servizi giuridici. Altro elemento è il fatto che l’Università si preoccupa dei territori, invece di rimanere una torre eburnea”. La Regione per due cicli di tre anni concede un finanziamento di 1,5 milione di euro. Un segnale positivo, decentrato, dopo la modifica nel 2022 degli articoli 9 e 41 della Costituzione. L’inserimento nella Carta della tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali si salda con la necessità di formare una classe dirigente sensibile a temi cruciali del nostro tempo. Sempre in Abruzzo da poco più di un anno è in attività il Centro Transizione ecologica, Sostenibilità e Sfide globali, emanazione della stessa Università di Teramo. Altra struttura formativa e di sperimentazione con tanti docenti che vuole “comprendere come sia possibile far fronte ai grandi problemi attuali garantendo, ad un tempo, efficienza e legittimazione democratica”. L’orizzonte accademico è apolitico, nonostante l’Ue litighi spesso su passaggi decisivi della transizione ecologica.
Prima laurea in ambiente ed energia a Teramo: studiare con metodo interdisciplinare
“Le modifiche alla Costituzione – dice a FIRSTonline Enzo Di Salvatore, Professore di Diritto costituzionale e coordinatore del corso di laurea in Diritto dell’Ambiente e dell’Energia – dimostrano che l’Italia è già impegnata sul fronte ambientale. Ma gli obblighi internazionali ci costringono alla transizione ecologica, per cui tra noi ci siamo detti che ci vogliono figure professionali adatte per appuntamenti come quelli del 2030 e del 2050 “. Ma quali materie si insegneranno nel Corso triennale? ” Più di 20. Oltre a Diritto costituzionale e Diritto privato, abbiamo cercato di inserire materie assolutamente innovative come Diritto alla transizione ecologica, Diritto internazionale dell’ambiente, Gestione del territorio e sostenibilità ambientale, Diritto processuale ambientale. Ma ci saranno anche molti tirocini”. Suppongo utili per gli sbocchi lavorativi,Professore ? “Certamente. Gli studenti lungo il corso di studi accumuleranno crediti formativi da utilizzare poi presso un’azienda o un’ente pubblico. Nel nostro territorio ci sono imprese multinazionali con sedi all’estero che ci hanno anticipato che si farebbero carico di portare gli studenti anche fuori dall’Italia”.
Il raccordo con la ricerca e le applicazioni ecosostenibili diventa un percorso di medio-lungo periodo proiettato su scenari globali. Per ora è solo una laurea breve, ma l’idea è di giungere alla laurea magistrale. Del resto anche l’Abruzzo ha interesse a capire come evolverà il corso di studi, poiché “l’obiettivo è di garantire un equilibrato sviluppo sostenibile nel territorio nell’ottica della transizione ecologica entro il 2030”, ha detto l’Assessore Nicola Campitelli. A Teramo e Lanciano in questo modo si costruisce un metodo di studi orizzontale che ha ancora molte carenze nelle Università italiane. Quelle carenze che i giovani laureati sentono come limite di conoscenze quando arrivano nel mondo del lavoro. “Esatto. Per questo è giunto il momento di mettere a sistema un metodo interdisciplinare” aggiunge il Professore Di Salvatore. “L’Italia ha esperienze significative in alcune discipline come l’ingegneria ambientale, ma poi è carente dal punto di vista delle valutazioni giuridiche che sono importantissime riguardo a fenomeni complessi come l’ambiente e l’energia”. Una finestra italiana sul futuro del mondo.
di Nunzio Ingiusto