Cartotecnica Veneta S.p.A., azienda con headquarter nel Padovano, da oltre 60 anni produce imballaggi in carta, alluminio e materiali plastici.
L’azienda nel 2016 ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per lo stabilimento di San Pietro in Gu, nel Padovano, tale autorizzazione è stata rinnovata nell’agosto 2024. Non solo, l’azienda applica una politica di riduzione delle emissioni di CO² e di consumi idrici e una politica di sostenibilità nell’approvvigionamento delle materie prime.
Mirco Molon è il HSE manager di Cartotecnica e ha deciso di alzare l’asticella, anche a livello commerciale, redigendo un bilancio di sostenibilità che rispettasse gli standard internazionali richiesti da molte delle multinazionali con cui lavora. “Va premesso che la nostra azienda non rientrava e non rientra nemmeno ora, in seguito ad un recente aggiornamento normativo di settembre, tra quelle obbligate alla redazione del bilancio ESG”, spiega Molon. “Nonostante ciò si è deciso comunque di procedere. Ci siamo dati obiettivi di vario genere: sicurezza alimentare per tramite dei nostri prodotti di confezionamento, rispetto delle normative vigenti, efficientamento dei processi aziendali, innovazione continua, soddisfazione dei clienti, rispetto dell’etica sociale, responsabilità sociale dell’azienda, conservazione dell’ambiente e riduzione dell’impatto ambientale”.
Per realizzare il progetto, Cartotecnica ha coinvolto Fòrema, ente del sistema Confindustriale Veneto che si occupa, tra le altre attività consulenziali rivolte alle aziende, anche di realizzare bilanci di sostenibilità. Nel caso di Cartotecnica, il progetto è iniziato nel 2023 con una prima stesura di “Bilancio 0”, la cui redazione permette di impostare il lavoro prodromico all’approdo alla piattaforma del framework di redazione “GRI with reference”. Nel 2024, Fòrema ha presentato il Bilancio di Sostenibilità di Cartotecnica secondo il parametro “Gri with reference”. Entrando nel dettaglio, basandosi sulle richieste dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), nel bilancio sono stati usati importanti indici di materialità emersi da un piano di monitoraggio e controllo su una serie di indicatori quali emissioni in atmosfera, prelievo idrico, consumo energetico, consumo gas metano, rapporto prodotti finiti venduti e rifiuti prodotti.
Ora che gli schemi su cui si basa il bilancio sono stati impostati, inizia l’ultima parte del progetto. L’output finale di Fòrema è la progettazione di una struttura di bilancio “custom” definita secondo le caratteristiche dell’azienda in modo da riuscire a redigere il documento senza grossi impatti organizzativi e limitato assorbimento delle risorse interne.
“Il nostro obiettivo finale è quello di porre a confronto il bilancio ESG con quello economico, andando così a rispondere anche alle crescenti domande dei vari istituti bancari”, conclude Molon. “Ci siamo dati obiettivi importanti sul fronte della sostenibilità ambientale, della gestione dell’acqua, dell’energia, delle emissioni, dei rifiuti, dell’approvvigionamento materie prime, della sostenibilità sociale, delle varie certificazioni aziendali, dei rapporti con enti pubblici e con la comunità locale. Su tutti l’azienda si è posta degli obiettivi futuri da raggiungere gradualmente, sarà una attività costante che porteremo avanti anno dopo anno”.
di Mauro Pigozzo