Categorie: Editorial
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Roberta Bonacossa è consulente strategica in tema di sostenibilità, presidente e Co-founder di Change for Planet. E’ stata speaker al TEDx di Arona tenendo un Talk dal titolo “L’ambiente siamo noi”. Dal 2021 è delegata ai negoziati per il clima e ha partecipato a COP 26 e COP 27 in qualità di observer con l’obiettivo di rendere i giovani parte attiva dei processi di decision-making e policy-making.

Abbiamo deciso di farle alcune domande, poco prima della sua partenza per la COP 28 di Dubai.

Come è nato il tuo interesse per la salvaguardia del pianeta?

La mia passione per le tematiche ambientali nasce da un punto di vista umanistico e di giustizia sociale, che ho coltivato sin dalle scuole superiori. Nel 2019 ho frequentato un master in cooperazione internazionale durante il quale ho fatto ricerca sulle connessioni tra cambiamento climatico e diritti umani comprendendo le profonde interconnessioni. Tutelare il pianeta per me significa tutelare la nostra vita. 

Attualmente di cosa ti occupi e come riesci a comunicare le tue idee?

Ad oggi lavoro come libera professionista e mi occupo di consulenza strategica, formazione e comunicazione per la sostenibilità, collaboro con aziende e ong nella progettazione di iniziative capaci di generare un impatto positivo a livello sociale ed ambientale. Nella comunicazione cerco di essere me stessa e di portare avanti i miei valori, uso l’empatia per fare divulgazione attraverso i social media e durante gli eventi. Condivido soprattutto il mio entusiasmo e la mia passione per ciò che faccio e penso sia il modo più genuino di comunicare. 

Sei presidente e Co-founder di Change for Planet. Come è nata questa associazione e quali sono gli sviluppi futuri che hai in mente? 

L’associazione è nata nel 2019 dalla volontà di un gruppo di ragazzi e ragazze nel portare la voce dei giovani sui temi del clima. Siamo nati dal basso con l’obiettivo di agevolare processi partecipativi e di dialogo con le altre associazioni per l’ambiente e le istituzioni locali. Crediamo nella diffusione di valori trasversali quali la cooperazione e la co-progettazione per raggiungere obiettivi comuni. In futuro ci piacerebbe avere una struttura più solida con tanti ragazzi attivi nell’associazione, costruendo una rete per diventare un punto di riferimento per i giovani ed il clima in Italia. 

Di recente hai partecipato all’evento “Hub Generazione Lombardia” per incentivare e stimolare il dialogo con i più giovani riguardo alla sostenibilità. Cosa è emerso da questo incontro?

Negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di partecipare a molti incontri di dialogo e partecipazione organizzati da Regione Lombardia, a partire dalla co-creazione della legge regionale “La Lombardia è dei giovani” entrata in vigore nel 2022 a seguito di un processo partecipativo dal basso dei giovani. Hub Generazione Lombardia è stato un ulteriore passo per dare spazio alle nuove generazioni con l’obiettivo di condividere i temi più importanti per il futuro come educazione, sostenibilità, formazione e auto imprenditorialità. Dall’anno prossimo nascerà un Forum di giovani volto a far partecipare a dare spazio ad idee e proposte all’interno dei processi decisionali della Regione. 

Ci puoi consigliare tre buone pratiche che tutti possiamo già da ora recepire per attivarci nella lotta alla crisi climatica?

Le buone pratiche si applicano anche nelle scelte quotidiane, nell’assumere consapevolezza e porre attenzione anche alle piccole cose: ridurre i rifiuti e gli imballaggi in plastica, mangiare più vegetale, diminuire gli acquisti superflui e promuovere lo scambio di oggetti e vestiti applicando così un semplice principio dell’economia circolare: ri-utilizzare ciò che già esiste. I livelli di azione sono tanti anche per i singoli individui, il mio consiglio è agire. Rimanere fermi non può portare a nessun risultato.  Ricordandoci anche che possiamo esercitare il nostro diritto di voto a favore di governi più o meno impegnati nel contrasto ai cambiamenti climatici. 

Stai prendendo parte a “Smily Academy”, un’iniziativa che ha come obiettivo di creare soluzioni imprenditoriali sostenibili ed innovative dal basso che considerino le quattro dimensioni della sostenibilità: umana, sociale, economica ed ambientale. Tra i partecipanti c’è anche Andrea Grieco che abbiamo già avuto modo di intervistare per il nostro web magazine. Ci puoi spiegare brevemente il progetto e come si può aderire?

Smily Academy è il primo acceleratore d’impatto delle popolazioni indigene, rappresentiamo venti milioni di persone solo ad Assam, India, per creare imprese giovanili sostenibili.

Realizziamo Smily Experiences per la futura classe imprenditoriale internazionale, nella foresta Amazzonica, in Ghana e ad Assam, dove vi aspettiamo dal 20 al 26 marzo. Le iscrizioni possono essere effettuate su www.smilyacademy.org

Dal tuo punto di vista, su cosa dovrebbe puntare un web magazine come Humaneworldmagazine per trasmettere un messaggio corretto di cambiamento per uno sviluppo realmente sostenibile? 

La sostenibilità è complessità. Riuscire a raccontarla in modo trasversale e fruibile a tanti non è un compito semplice. Una giusta informazione dovrebbe passare dalla divulgazione di dati scientifici alla promozione di un pensiero critico su questi temi.


In conclusione, puoi dare un consiglio ai nostri lettori su un libro e un podcast che ti hanno particolarmente ispirato?

Indubbiamente consiglio di leggere un saggio sul clima che mi ha particolarmente ispirata, forse di non immediata comprensione “La grande cecità” di Amitav Ghosh, scrittore indiano, che affronta il cambiamento climatico con accurata lettura della realtà, dimostrando la nostra volontà di  – non vedere – i danni che abbiamo provocato al pianeta ed a noi stessi. 

Per ascoltare delle pillole di sostenibilità che aiutano ognuno di noi ad agire nel suo piccolo vi consiglio il podcast “Verde Speranza: pillole contro l’eco ansia” di Nicolas Lo Zito, giornalista per La Stampa. 

 

di Marco Camporese