Sono appassionato di business da molti anni, ma recentemente ho scoperto un nuovo interesse: l’orticoltura. Ho il piacere di gestire tre orti e una serra e, mentre lavoro in questi spazi, trovo affascinanti le analogie tra il mondo dell’orticoltura e la leadership aziendale.
Mi piace pensare al leader come a un “coltivatore”, e vedrete come questa metafora si sviluppa lungo tutto il discorso.
Prima di tutto, allo stesso modo in cui un ortolano deve conoscere le caratteristiche di ogni orto, dal tipo di terreno all’esposizione al sole, un dirigente deve avere una conoscenza approfondita dell’ambiente di lavoro. Questo include la comprensione dei punti di forza e delle sfide dell’organizzazione, così come delle competenze di ogni membro del suo team.
L’adattabilità è un altro tratto comune tra l’ortolano e il dirigente. Selezionare le piante più adatte per ogni tipo di terreno ed esposizione al sole equivale all’assegnazione delle persone giuste ai progetti giusti, in modo da sfruttare al meglio le loro competenze.
Un ortolano prepara la terra, rimuove le erbe infestanti e fornisce acqua quando necessario; un dirigente, allo stesso modo, deve creare le condizioni per il successo del suo team. Questo potrebbe includere la formazione, il mentoring, la rimozione di ostacoli alla produttività e la fornitura di risorse quando necessario. Gestire i conflitti è una sfida sia per l’ortolano che per il dirigente. Nel caso dell’ortolano, potrebbe essere necessario gestire le malattie delle piante o le infestazioni di parassiti.
In un’azienda, un leader deve saper gestire i conflitti tra i membri del team, cercando una risoluzione costruttiva che tenga conto delle esigenze di tutti. Entrambi devono avere la pazienza di vedere il quadro generale. Il successo non si raggiunge dall’oggi al domani e le persone, così come le piante, hanno bisogno di tempo per sviluppare le loro abilità e raggiungere il loro pieno potenziale. Motivare un team è un’altra importante sfida per un dirigente, così come il ‘coltivatore leader’ deve creare le condizioni ideali per le piante a crescere.
Questo può implicare la cura e la concimazione del terreno prossimo alle piante, in analogia alla creazione di un ambiente di lavoro positivo. Inoltre, potrebbe richiedere l’offerta di ‘nutrimento’ sotto forma di formazione o incentivi e la comprensione delle esigenze individuali e collettive del team, proprio come una pianta ha bisogno di acqua, luce solare e protezione per prosperare. Per facilitare la crescita, sia dell’azienda che dell’orto, è fondamentale creare un ambiente positivo.
E’ importante puntare alla sostenibilità a lungo termine: per l’ortolano nei suoi orti, per il dirigente nell’azienda. L’innovazione e la creatività non possono essere ignorate. In orticoltura, ciò può essere rappresentato dalla ricerca di nuove tecniche di coltivazione o di nuove varietà di piante. Nel mondo degli affari, un dirigente deve anticipare le tendenze, promuovere nuove idee e sperimentare nuove strategie. Questo può implicare l’adozione di nuovi approcci alla gestione del team o alla strategia di business. Affrontare le sfide con pazienza, resilienza, prevenzione e apprendimento continuo è comune sia all’ortolano che al dirigente. La capacità di adattarsi alle nuove condizioni e alle mutevoli esigenze è essenziale per entrambi.
Un’altra area in cui le competenze di un ortolano e un dirigente si sovrappongono è nella gestione delle crisi. Nell’orticoltura, le crisi possono assumere la forma di maltempo imprevisto, parassiti o malattie delle piante. L’ortolano deve rispondere rapidamente, adattandosi alle nuove condizioni e minimizzando i danni. Allo stesso modo, un dirigente può trovarsi a fronteggiare crisi impreviste, come cambiamenti nel mercato, problemi interni o sfide economiche. In tali situazioni, un “leader coltivatore” deve mostrare resilienza, adattabilità e la capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci. La gestione di queste crisi richiede una comunicazione chiara e tempestiva, nonché la capacità di mantenere la calma e di guidare il team attraverso periodi di incertezza.
La gestione del cambiamento è un’altra sfida fondamentale per un “leader coltivatore”. Proprio come l’ortolano deve adattarsi alle stagioni che cambiano, così il dirigente deve essere capace di navigare attraverso i cambiamenti all’interno dell’organizzazione e nel contesto di business più ampio. Questo può richiedere l’introduzione di nuove strategie o processi, la riorganizzazione delle risorse, o la gestione del turnover del personale. In entrambi i casi, il successo dipende dalla capacità di prevedere e prepararsi per i cambiamenti, di adattarsi rapidamente quando si verificano, e di guidare gli altri attraverso il processo in modo efficace. Questo richiede una combinazione di lungimiranza, flessibilità, buona comunicazione e la capacità di mantenere un approccio positivo anche in tempi di sfida. In tutte queste situazioni, un buon “leader coltivatore” deve dimostrare flessibilità, lungimiranza, buona comunicazione e la capacità di prendere decisioni informate basate su un’accurata comprensione delle condizioni correnti e future. Deve anche essere in grado di gestire il cambiamento in modo efficace, guidando il suo team periodi di incertezza e transizione. Entrambi i mondi, l’orto e l’azienda, richiedono un leader capace di coltivare la crescita.