Le note introduttive di “Land of Hope and Glory”, l’emozione palpabile dei familiari e degli amici, la platea costellata dal nero e viola delle toghe degli studenti e delle studentesse, il saluto introduttivo del Dean. Gli ingredienti per rendere, al tempo stesso, solenne e appassionata la cerimonia della Graduation della 20a edizione del MAFED – Master in Fashion, Experience & Design Management c’erano già tutti. Ma a dare la pennellata conclusiva al quadro d’insieme si è aggiunto un ospite di eccezione, Diego Della Valle, nome storico dell’imprenditoria e dello stile italiano nel mondo, patron dei brand Tod’s, ROGER VIVIER, Hogan e FAY, che ha voluto dare il suo saluto e il suo augurio ai futuri manager del fashion.
Le parole di benvenuto sono del Dean Beppe Soda: “La conoscenza e le competenze che avete accumulato in questo lungo anno di formazione, ma anche la vostra passione e la vostra ambizione, saranno fondamentali per affrontare le sfide che attendono voi, la società e il pianeta. Ma non basta: dovete essere game changer, senza pensare che per le grandi trasformazioni servano azioni memorabili. Aspettare la ‘grande onda’ può generare frustrazione. Sono le piccole azioni e un nuovo mindset a produrre il cambiamento sostenibile”. E conclude: “Il successo professionale e personale poggia su tre pilastri: grandi sogni, buona progettazione e determinazione a realizzarli giorno per giorno”.
È Stefania Lazzaroni, Managing Director di Altagamma, da sempre partner del MAFED, a trasferire questi concetti generali nello specifico ambito del Master. “Negli ultimi 20 anni il mondo del fashion & design è cambiato e oggi ha bisogno di nuovi talenti. 20 anni fa la parola d’ordine era ‘esclusività’, ora è ‘inclusione’. 20 anni fa la dimensione digitale era lontanissima dalla luxury industry, oggi ne è una parte integrante. 20 anni fa il cliente-tipo era un over-fifty con uno stile di vita tradizionale, oggi è un consumatore globale, giovane e innovatore. Prima il rapporto brand-cliente era di tipo top-down, ora è bottom-up. Voi siete i nuovi talenti di questo settore, avete gli strumenti e la sensibilità adeguata, sapete tenere insieme estetica ed etica, il bello, il buono, il ben fatto”.
La Graduation è anche il momento di ingresso in una nuova comunità, quella degli Alumni Bocconi. Lo sottolinea la responsabile della Community Elisa Centelli: “Da oggi fate parte ufficialmente di un network di executive e professionisti eccellenti, di thought-leader. Noi diciamo: si è studenti per un certo periodo ma Alumni per sempre. Questo vi dà una responsabilità perché diventate ambasciatori Bocconi nel mondo, della sua cultura, dei suoi valori, della sua forza di cambiamento”. E con riferimento al MAFED: “Il percorso fatto fin qui si può riassumere con 3 parole: unique, rewarding e life-changing”.
In conclusione, prima della consegna dei diplomi, l’intervento tanto atteso, quello di Diego Della Valle. “Negli ultimi anni, specialmente negli ultimi due, ci sono stati grandi cambiamenti nelle dinamiche e nei rapporti personali e professionali. A volte ci siamo dimenticati chi siamo. Noi siamo fatti delle nostre capacità, delle nostre idee, delle nostre relazioni. Il vostro futuro”, sottolinea rivolto alla platea, “sarà quello di guidare delle persone in aziende grandi o piccole e per farlo dovete avere chiari i punti di partenza e gli obiettivi, credere in quello che comunicate e agire con coerenza”.
“Quanto avevo la vostra età”, continua, “la mia preoccupazione da giovane imprenditore era capire cosa fare per far crescere la mia azienda, oggi la preoccupazione di un imprenditore deve essere anche che cosa posso fare per la comunità. Spesso ce lo dimentichiamo. Alcuni mi hanno chiesto perché ho sponsorizzato il restauro del Colosseo. La risposta è: perché no? Per me è stato un orgoglio aver contribuito al restauro di uno dei monumenti più famosi del mondo”.
A margine dell’incontro abbiamo chiesto al CEO del Gruppo Tod’s come vede l’evoluzione dell’industria del fashion italiana e la prospettiva dei suoi futuri manager. “Questi ragazzi hanno davanti grandi sfide, il settore e il mondo stanno vivendo cambiamenti epocali. Ma non dimentichiamoci che noi abbiamo dalla nostra la leadership dell’Italian style, del saper fare, il primato della nostra storia e della nostra artigianalità universalmente riconosciuta. Questi ragazzi, che hanno vissuto un’esperienza formativa così importante in Italia, hanno una marcia in più. Possono portare questa cultura nel mondo ed essere riconosciuti per questo”. Parola di chi questa dimensione internazionale, nata nel cuore del nostro paese, la governa ormai da lungo tempo.
Fonte: SDA Bocconi School of Management