Dietro l’acronimo ESG, sempre più conosciuto anche fuori dal mondo della finanza e della “sostenibilità” ci sono tre termini molto chiari: Environmental, Social e Governance. Si tratta di tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e promuovere l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa, di una organizzazione o di uno Stato. La misurazione delle performance ESG è fondamentale per sviluppare un’economia e un’industria più sostenibili. Il processo di definizione degli obiettivi e della misurazione dei fattori ESG è avviato, ma ancora in grande evoluzione. Sugli standard di rendicontazione della sostenibilità sarà possibile raggiungere in pochi anni quel grado di convergenza che è stato raggiunto sugli standard di rendicontazione finanziaria in alcuni decenni? Sarà possibile raggiungere una tassonomia sociale e di governance, oltre che ambientale? A partire dall’emanazione della direttiva 2014/95/Ue Non-financial and diversity information, per poi passare al Codice di Corporate Governance del 2020, nonché da ultimo con la proposta di Direttiva sulla due diligence delle imprese in materia di sostenibilità del 23 gennaio 2022, il legislatore ha delineato per gli emittenti quotati un sentiero improntato alla sostenibilità e alla trasparenza in materia di informazioni non finanziarie. Tuttavia, nonostante la presenza di numerosi standard internazionali -come SASB e GRI- ad oggi si evidenziano ancora delle lacune nell’utilizzo di queste informazioni. L’obiettivo del position paper di ESG European Institute non è solo quello di analizzare le metriche di misurazione ESG esistenti, ma quello di presentare un’analisi al fine di giungere ad una semplificazione e standardizzazione di queste metriche.
ESG. La Misurazione della Sostenibilità.
L. Dal Fabbro
Ed. Rubbettino, 2022,
pagg. 230, euro 18,05.