La 29esima Conferenza delle Parti (COP29) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) si terrà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre 2024.
La COP29 si inserisce come tappa fondamentale nel percorso iniziato alla COP28 di Dubai, nel 2023, dove si è raggiunto lo storico accordo del transitioning away – o uscita progressiva – dalle fonti fossili già a partire da questo decennio, e che condurrà alla COP30 di Belém, in Brasile, con la presentazione dei nuovi obiettivi e piani nazionali di riduzione delle emissioni al 2035, i cosiddetti NDCs (Nationally Determined Contributions).
La COP29 sarà un momento cruciale per dare continuità ai risultati ottenuti dalla comunità internazionale lo scorso anno a Dubai e poter dar seguito alle discussioni sull’abbandono delle fonti fossili e sulla necessità di triplicare l’installazione di quelle rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, con l’obiettivo di conseguire una giusta transizione.
Al centro dei negoziati tecnici quest’anno ci sarà la finanza. A Baku, infatti, le 198 Parti discuteranno il nuovo obiettivo di finanza per il clima (New Collective Quantified Goal – NCQG). Il 2024 rappresenta la scadenza per trovare un accordo per il nuovo target che sostituirà il precedente goal dei 100 miliardi annui, a partire dal 2025, per aiutare i Paesi più vulnerabili ad affrontare i cambiamenti climatici. Alla COP29 dovrà essere definito un nuovo obiettivo di finanza climatica che riconosca il bisogno di investimenti (gli ormai famosi trillions – o migliaia di miliardi – di fabbisogno), identifichi il supporto specifico dei Paesi più sviluppati e quali saranno i Paesi che vi contribuiranno, così come tutte quelle riforme e azioni necessarie a mobilitare la finanza per lo sviluppo, attraverso le banche multilaterali di sviluppo e la finanza privata.
La COP29 avrà luogo in un contesto di forte frammentazione dal punto di vista geopolitico caratterizzato dall’insediamento della nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, dal risultato delle elezioni americane, da un Vertice dei paesi G20 che si terrà a Rio de Janeiro in Brasile nel mezzo della COP e dai vari conflitti che affliggono sia il nord che il sud globale. La COP, quindi, può diventare uno degli ultimi contesti internazionali in cui il multilateralismo non solo sopravvive ma mostra anche che una modalità di cooperazione efficace è ancora possibile attraverso il dialogo, l’ascolto e il compromesso.