Il mio rapporto con le Olimpiadi è sempre stato speciale, nato con l’edizione di Sydney 2000.
Avevo 9 anni e guardavo in tv Valentina Vezzali trionfare nel fioretto femminile, regalando un oro nel medagliere dell’Italia, che quell’anno si posizionò settima al termine dei Giochi. Fu amore a prima vista per uno sport che non avevo mai visto prima e che mi folgorò a tal punto da farmi decidere di iscrivermi alla palestra di scherma più vicina a casa. In quel momento non potevo sapere che quel rapporto sarebbe proseguito per 20 anni, portandomi a gareggiare in tutta Italia allenato da due atleti olimpionici come Francesca Bortolozzi e Andrea Borella.
Ancora oggi, quando penso alle Olimpiadi mi viene automatico immaginare la magia che genera un evento così coinvolgente e denso di emozioni, una sensazione unica che porta un bambino a sognare di salire sul gradino più alto del podio e venire incoronato dall’ulivo.
Può la trasmissione di un assalto finale fare breccia nel cuore di un bimbo e appassionarlo a una disciplina che non aveva mai visto prima?
Nel mio caso è stato proprio così.
Ora si stanno avvicinando altre Olimpiadi, quelle di Parigi, che inizieranno il 26 luglio e termineranno l’11 agosto, con oltre 10.500 atleti in gara provenienti da 206 diversi Comitati Olimpici Nazionali. Il fascino che un Olimpiade genera sulle persone, sportivi e non, è enorme. Ma alla luce degli impegni contro il cambiamento climatico possiamo considerare un evento del genere come un’impresa sostenibile? E se non lo è, quali sono le condizioni per realizzarla rispettando il Goal 13 dell’ONU nella promozione di tutte le azioni di lotta al cambiamento climatico?
Come riporta il World Economic Forum, i Giochi Olimpici e Paralimpici di questa estate, a detta degli organizzatori, saranno l’edizione più green e sostenibile mai vista prima. Indubbiamente, le oltre 800 gare, la partecipazione di 15.000 atleti e la presenza di 45.000 volontari rappresentano un’asticella molto alta per una manifestazione ecocompatibile. Tradotto in numeri, gli organizzatori prevedono di limitare l’emissione di CO2 attorno a 1,75 milioni di tonnellate contro la media di 3,5 milioni delle edizioni di Tokyo 2020, Rio 2016 e Londra 2012.
Un altro fattore che farà la differenza, rispetto ai giochi precedenti, sarà la spesa per la costruzioni di impianti. Nelle Olimpiadi di Parigi, le gare si terranno in edifici già esistenti o in infrastrutture temporanee, e i 2.800 appartamenti olimpici che ospiteranno atleti e delegazioni verranno convertiti in abitazioni al termine dei giochi.
Vi è poi l’aspetto della realizzazione di una capitale 100% ciclabile. Mael Besson, esperto di transizione ecologica dello sport, ex delegato del Wwf, evidenzia come uno degli obiettivi è l’incentivo all’utilizzo della bicicletta, che ha riscosso un ottimo consenso da parte dei cittadini.
Il piano si compone di due progetti, voluti dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, che permetteranno di raggiungere ogni sito olimpico tramite mezzi a due ruote. La rete ciclabile coprirà un percorso totale di sessanta km. Se da un lato questa edizione si preannuncia favorevole alla lotta al cambiamento climatico dall’altro non si possono non evidenziare dei punti di criticita’ che inevitabilmente un evento di queste dimensioni porta con sé. In particolare, l’aumento delle temperature potrebbe causare un incremento dell’utilizzo di energia come quello dell’aria condizionata negli alloggi.
Al tempo stesso, un altro fattore cruciale sarà rappresentato dagli spostamenti in aereo per raggiungere la capitale francese, e di conseguenza le emissioni che comporteranno questo tipo di trasferimenti.
Alla luce delle considerazioni fatte la prossima olimpiade ha le carte in regola per dimostrarsi più green delle precedenti, ma il cammino per rendere un evento di tale portata sostenibile è ricco di insidie.
Il lato negativo derivante dall’utilizzo dei voli potrebbe essere risolto decentrando le competizioni in diverse città del mondo e favorendo così una maggiore copertura mediatica. Sicuramente si perderebbe qualcosa per chi volesse vivere l’Olimpiade dal vivo, tuttavia una scelta responsabile nel rispetto dell’ambiente non impedirebbe a un bambino di sognare di diventare un campione, ispirato da una finale olimpica vista alla televisione.
Fonte: https://olympics.com/it/paris-2024
www.lifegate.it/olimpiadi-parigi-2024-sostenibili
www.lasvolta.it/12413/parigi-vuole-realizzare-le-olimpiadi-piu-verdi-d
https://www.weforum.org/agenda/2024/03/paris-most-sustainable-olympics-2024/