Negli ultimi tempi, il panorama delle aziende sta subendo un’evoluzione significativa, con una nuova classe emergente di figure strategiche che si stanno posizionando al centro delle sfide organizzative, dei cambiamenti di competenze e dei modelli. Questi professionisti sono chiamati a rivedere il proprio ruolo e a sviluppare competenze di alto livello per affrontare la complessità dei tempi attuali. Tra le competenze più importanti richieste vi sono l’analisi degli scenari, la strategia, l’innovazione, la trasformazione digitale e una leadership diffusa e agile, che sta diventando sempre più urgente.
Il loro compito aziendale consiste nell’organizzare, coordinare e supervisionare un team di persone, ma a questi professionisti viene richiesto di fare molto di più: far funzionare il team in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi prefissati e gestire le dinamiche interne. La loro qualità principale non è più tanto la competenza tecnica, ma piuttosto le capacità comunicative e relazionali. Questo apre loro la possibilità di progredire verso posizioni manageriali nella loro carriera.
Con la riduzione dei quadri e delle figure direttive, le aziende stanno chiedendo sempre più ai middle manager di occupare ruoli che fino a poco tempo fa erano riservati ai dirigenti. Questa figura non viene più considerata solo come una “cinghia di trasmissione” tra la dirigenza e le risorse operative, ma come un vero e proprio leader adattivo, in grado di essere agile, risolutore di problemi e di avere una visione strategica.
Ma perché è così importante essere leader agili?
Probabilmente la risposta è in parte racchiusa nella famosa citazione di Steve Denning: “Agile sta mangiando il mondo”.
Denning, giornalista di Forbes, comunica che sta avvenendo un cambiamento radicale nei processi aziendali e nell’approccio alla leadership. Sta emergendo un modo diverso di concepire le organizzazioni e i loro processi, con flessibilità, adattabilità e capacità di plasmare le dinamiche aziendali in base alle caratteristiche dei mercati e dei consumatori. L’agilità è il centro di questa nuova prospettiva, non è una caratteristica statica, ma piuttosto un processo, una nuova mentalità e un cambiamento di mindset. Le rigide strutture organizzative del passato vengono sostituite da aziende più snelle, in grado di rispondere in modo rapido alle mutevoli esigenze dei mercati. Questo comporta l’eliminazione delle gerarchie statiche che rendevano i processi rigidi e incapaci di adattarsi alle situazioni impreviste.
Questo nuovo approccio crea una connessione costante tra tutte le persone a tutti i livelli dell’organizzazione, facilitando la comunicazione e il flusso di informazioni. Si cerca di creare una realtà aziendale più omogenea e orizzontale, che mira a ottenere una maggiore performance, superando le vecchie strutture piramidali caratterizzate da una comunicazione verticale e unidirezionale, con scarsa interazione e conseguente inefficienza.
In conclusione, il ruolo dei leader agili è fondamentale nell’attuale panorama aziendale in rapida evoluzione. Queste figure si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse, ma con la giusta mentalità e competenze adatte, sono in grado di guidare le organizzazioni verso il successo in un mondo sempre più dinamico e imprevedibile.
Articolo a cura di Giada Marafon
Sociologa, appassionata e studiosa dell’Essere Umano, considerato da sempre una componente fondamentale delle organizzazioni. Dopo la laurea ha ottenuto un diploma di Master Universitario il Mediazione e Strumenti per la risoluzione dei conflitti, oltre che un diploma di Facilitatore Esperienziale per la gestione delle dinamiche dei gruppi attraverso processi partecipativi.
Da sempre si occupa di analizzare i bisogni di aziende ed organizzazioni volte al cambiamento e al miglioramento continuo, attraverso la progettazione di programmi formativi e di consulenza in People & Leadership Management.
Oggi coordina una Business Unit di Forema e sviluppa di progetti di Change Management e Digital Transformation con l’obiettivo di traghettare persone e aziende verso i paradigmi del futuro, tra Tecnologia e Umanità.