Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è cambiato a una velocità incredibile. Tra trasformazione digitale, nuove esigenze delle persone e una maggiore attenzione alla sostenibilità, il ruolo delle risorse umane si è completamente rivoluzionato.
Abbiamo chiacchierato con Ilaria Agosta, Presidente di AIDP Veneto e Friuli Venezia Giulia, professionista con un’esperienza a 360° che spazia dal marketing al people management. Con lei abbiamo parlato di come le risorse umane funzioni dedicate alle persone siano diventate sempre più centrali nelle aziende e di come il futuro sarà sempre più basato su competenze strategiche, networking e formazione continua.
Dall’assicurazione al People Management il viaggio professionale di Ilaria Agosta
Ilaria, hai avuto un percorso professionale molto vario. C’è stato un momento chiave che ti ha fatto capire che le HR erano la tua strada?
Assolutamente sì! Ho lavorato per 24 anni in Cattolica Assicurazioni, ma i primi 12 non mi occupavo di persone. Ho fatto controllo di gestione, marketing, comunicazione… insomma, ho visto l’azienda da più angolazioni.
La vera svolta è arrivata a un convegno di marketing, dove ho ascoltato Domenico De Masi parlare del lavoro del futuro. È stato come un’illuminazione: “Ecco cosa voglio fare!”.
Da lì, sono entrata nel mondo del People Management (all’epoca si chiamava ancora Risorse Umane), prima in Cattolica, dove sono diventata Responsabile del Personale di Gruppo, poi ho fatto un’esperienza in un’azienda del settore metalmeccanico e infine ho scelto la libera professione. Oggi lavoro come fractional People Director, un modello che mi permette di collaborare con diverse aziende, dove porto competenze di sviluppo organizzativo, per contribuire alla crescita aziendale.
Il People Management oggi: più strategico, più digitale, più umano
Negli ultimi anni il mondo HR è cambiato tantissimo. Quali sono secondo te le principali trasformazioni?
La pandemia è stata una sorta di stress test per la nostra professione. Improvvisamente, le aziende si sono rese conto di quanto fosse importante avere persone preparate a gestire situazioni complesse, dal lavoro da remoto alla gestione della motivazione e della leadership.
Se prima le eravamo visti un po’ come il reparto che si occupava solo di contratti e buste paga, oggi siamo diventati partner strategici del business. Un’azienda di successo sa che quanto sia rilevante investire sulle persone, sulla loro crescita e sul loro benessere.
Un altro grande cambiamento riguarda la formazione continua. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, sarà sempre più fondamentale imparare e adattarsi continuamente. Il concetto di “formazione per tutta la vita” comincia finalmente a diventare realtà, mi pare un grande occasione per chiunque: continuare a crescere come persone e professionisti per avere una ampia espressione del nostro potenziale.
E il futuro? Come saranno le HR tra 10 anni?
Come immagini il ruolo delle HR nel prossimo decennio?
Il nostro compito sarà supportare i manager affinchè siano i veri leader delle persone, dare loro i modelli di riferimento e costruire con loro le competenze per guidare i team, in un mondo che non ci dà più certezze. In più conduco una azione continua per la rinascita del pensiero critico, troppo spesso vittima della complessità del nostro mondo.
Sono convinta che vedremo crescere il modello fractional anche nella nostra professione, perché sempre più aziende, soprattutto le PMI, avranno bisogno di professionisti esperti ma non sempre potranno permettersi una figura interna a tempo pieno, sia in termini economici che di influenza.
Un altro tema chiave sarà la certificazione delle competenze HR. In paesi come il Regno Unito, il CIPD certifica i professionisti di area people, garantisce così standard elevati di professionalità. In Italia siamo all’inizio, ci lavoriamo con convizione perché può davvero fare la differenza nel riconoscere il valore della professione.
AIDP: più di un network, una community di valore
Parliamo di AIDP. Qual è il suo ruolo per chi lavora nelle HR?
AIDP è una community, un punto di riferimento per chi lavora nel People Management. Organizziamo incontri, convegni, momenti di confronto e abbiamo creato diversi gruppi di lavoro tematici su argomenti come ad esempio digitalizzazione dei processi HR, internazionalizzazione, inclusione e certificazione delle competenze.
Ma c’è un progetto a cui tengo particolarmente: il reinserimento lavorativo delle persone private della libertà personale. Nella Fondazione AIDP, stiamo sviluppando percorsi di formazione e orientamento per chi deve scontare una pena, perché il lavoro è il primo passo per evitare la recidiva e costruire un futuro in armonia con la comunità.
Il consiglio per chi vuole entrare nelle HR
Se dovessi dare un consiglio a un giovane che sogna di lavorare nelle HR, quale sarebbe?
Tre cose fondamentali:
- Guardare oltre l’Italia. Il mondo People Management è globale e ci sono tante esperienze da scoprire o fare all’estero.
- Cambiare settore e mestiere. Lavorare in più realtà e in funzioni diverse aiuta a crescere più velocemente e a capire davvero come funzionano le aziende.
- Continuare sempre a imparare. Il futuro sarà sempre più basato sulla formazione continua. Chi saprà adattarsi e aggiornarsi avrà un enorme vantaggio competitivo.
- Per chiunque: esercitare il pensiero critico.
Parlare con Ilaria Agosta è stato un viaggio nel mondo delle HR, tra passato, presente e futuro. Il messaggio è chiaro: le HR non sono più solo una funzione di supporto, ma un vero motore del cambiamento aziendale.
AIDP continua a essere un punto di riferimento per chi lavora nel settore, promuovendo formazione, networking e innovazione. Il futuro del People Management sarà nelle mani di chi saprà unire competenze strategiche e attenzione alle persone, bilanciando tecnologia e umanità.
Intervista alla Presidente di AIDP Veneto e Friuli Venezia Giulia
Ilaria Agosta