Nel dinamico tessuto economico del Veneto e dell’intero Nord-Est italiano, il ruolo dell’HR manager sta vivendo un’evoluzione sostanziale, spinta non solo dai cambiamenti a livello organizzativo e tecnologico ma anche dalle specifiche esigenze del mercato locale. La regione, nota per il suo tessuto imprenditoriale vivace e diversificato, richiede professionisti HR capaci di navigare le sfide della digitalizzazione e del lavoro ibrido, mantenendo al contempo un occhio di riguardo per lo sviluppo e il benessere dei talenti.
Nel Nord-Est, il salario di un HR manager varia significativamente in base all’esperienza e alla dimensione dell’azienda. I range retributivi per le posizioni direttive HR oscillano, mostrando una tendenza generale verso la crescita. I dirigenti C-level e i loro primi riporti, così come gli Academy director e i responsabili HR di medie imprese, possono aspettarsi compensi che riflettono il valore strategico del loro ruolo per l’organizzazione.
Il trend retributivo, benché al di sotto della media nazionale, mostra una crescita promettente, segno di un mercato che riconosce sempre più l’importanza di una gestione delle risorse umane attenta e innovativa.
Le retribuzioni degli HR Manager riflettono questa evoluzione. Secondo la salary survey index di Confindustria, il salario di un Direttore Risorse Umane può variare significativamente: da circa 85.000 €, arrivando fino a 125.000 € per le posizioni più senior e in aziende di grandi dimensioni. Le retribuzioni variano in base alla complessità del ruolo, all’esperienza e alla dimensione dell’organizzazione, con i responsabili di funzioni specifiche come organizzazione e sviluppo, relazioni industriali e compensation benefit che vedono retribuzioni proporzionate al loro contributo strategico.
Responsabili del personale con almeno 10 anni di esperienza si attestano fra i 42.000 ed i 58.000 euro per le aziende del nord-est mentre profili più junior (meno di 3 anni) prevedono una forbice di compensation che varia da 34.000 euro sino 58.000 euro per i profili più ricercati.
Anche nel Veneto produttivo i profili HR sono sempre più orientati verso lo sviluppo personale e il talent management. Questa tendenza rispecchia le necessità delle aziende di fronteggiare una mobilità lavorativa crescente e una sfidante fedeltà aziendale, spingendo le direzioni HR a concentrarsi su engagement, motivazione, attrazione e retention dei talenti, oltre che su formazione e reskilling.
Le previsioni per il 2024 indicano un percorso di crescita e evoluzione continua per gli HR manager, con una maggiore enfasi sulle competenze digitali, sulla gestione del cambiamento e sulla capacità di creare un ambiente lavorativo inclusivo e motivante. L’espansione delle competenze richieste riflette la trasformazione del ruolo HR da funzione supportiva a partner strategico dell’organizzazione.
Nel contesto del Veneto e del Nord Est, tradizionalmente aree industriali e imprenditoriali floride d’Italia, la figura dell’HR Manager sta assumendo un ruolo sempre più centrale e strategico, non solo per la selezione del personale, ma anche per lo sviluppo delle competenze e il benessere organizzativo.
La crescente complessità del mercato, unita alla rapida evoluzione tecnologica e alla necessità di adattabilità e resilienza delle aziende, ha portato a una riconsiderazione del ruolo delle risorse umane. Le aziende di successo, soprattutto in regioni come il Veneto e il Nord Est, tendono a valorizzare quelle posizioni HR in grado di contribuire attivamente alla definizione e implementazione delle strategie aziendali, così come all’impegno nel change management e nell’engagement dei dipendenti.
Le retribuzioni degli HR Manager riflettono questa evoluzione. Secondo la salary survey index di Confindustria, il salario di un Direttore Risorse Umane può variare significativamente: da circa 85.000 €, arrivando fino a 125.000 € per le posizioni più senior e in aziende di grandi dimensioni. Le retribuzioni variano in base alla complessità del ruolo, all’esperienza e alla dimensione dell’organizzazione, con i responsabili di funzioni specifiche come organizzazione e sviluppo, relazioni industriali e compensation & benefit che vedono retribuzioni proporzionate al loro contributo strategico.
Il cambiamento nel ruolo dell’HR si evidenzia anche nella crescente importanza di competenze quali Talent Acquisition, Change Management, DE&I (Diversity, Equity & Inclusion), Employee Value Proposition, Engagement e Wellbeing. Queste competenze sono sempre più cruciali per attrarre, mantenere e sviluppare il talento in un mercato del lavoro competitivo e in rapida evoluzione. Le aziende che riescono a integrare queste pratiche in modo efficace vedono non solo un miglioramento nel benessere e nell’engagement dei dipendenti, ma anche una maggiore performance aziendale.
Durante il periodo pandemico, tutti gli aspetti della vita lavorativa sono stati messi alla prova, compreso il modo in cui lavoriamo, dove lavoriamo e le aspettative che abbiamo nei confronti dei nostri datori di lavoro. Le aziende si sono trovate di fronte alla necessità di ripensare radicalmente le loro politiche per adattarsi a questa nuova realtà. In questo contesto, la funzione HR ha assunto un’importanza senza precedenti, diventando il motore del cambiamento nelle strategie aziendali.
Le politiche di lavoro flessibile, un tempo considerate un “extra” o un benefit, sono diventate una necessità. L’HR ha dovuto implementarle rapidamente, non solo per garantire la continuità operativa ma anche per rispondere alle esigenze e alle preoccupazioni dei dipendenti. L’attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori è diventata prioritaria, spingendo le aziende a ripensare gli spazi di lavoro e a implementare nuove norme per garantire ambienti lavorativi sicuri.
Inoltre, la gestione della crisi ha richiesto un approccio umano più accentuato, promuovendo una cultura aziendale basata sulla fiducia e sul benessere dei dipendenti. Questo ha sottolineato ancor di più il valore di un’HR capace di ascoltare e di rispondere alle esigenze dei lavoratori, fungendo da collegamento tra la gestione della compagnia e i suoi impiegati.