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Esistono tanti libri che parlano di leadership, ma trovare la definizione di un concetto così vasto e spesso abusato è difficile. Giuseppe Morici ha visto dall’interno tante grandi aziende e con la leadership ha fatto i conti da ogni prospettiva. Con l’esperienza ha capito una cosa: essere leader significa sapersi rendere non indispensabili. Un buon capo intercetta talenti e crea le condizioni migliori affinché le capacità altrui possano maturare e svilupparsi. Ecco perché la leadership, in fondo, è l’arte di scomparire. Nel saper occupare la scena nella giusta misura, però, non c’è nulla di facile: come tutte le arti, anche questa richiede ingegno, tecnica, pratica e tanta fatica.
Dopo il successo di Fare marketing rimanendo brave persone e Fare i manager rimanendo brave persone, questo libro affronta il livello più alto della vita aziendale ed esplora il territorio della leadership, del ruolo del capo-azienda: meglio leader che sappiano fare o leader che sappiano delegare? Capi carismatici oppure operativi? Meglio la strategia o l’esecuzione? Come combinare la gestione del presente con il disegno del futuro? Sono più importanti la diversità e l’inclusione oppure l’omogeneità dei valori e di una certa idea del mondo?
Con il suo consueto taglio umanistico e la sua visione integrale e ostinatamente non tecnica delle cose, Morici indaga le relazioni tra leader, obiettivi e comunità, arrivando alla conclusione che il dovere del leader, forse, è quello di occuparsi di ciò che non c’è, lasciando agli altri la gestione di tutto il resto e assicurando così un futuro all’azienda. E non solo.

La vera leadership è quella che ne genera altra. È l’arte di scomparire, creare spazio per il talento altrui e non rendersi mai indispensabili.

 

“Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un’azienda”
di Giuseppe Morici
p.176
Feltrinelli editore