Nasce tra Padova, Venezia e Udine il primo dispositivo domestico che sanifica l’aria e purifica l’acqua (con tutti i benefici annessi). Si chiama OZOBOX, progettato e realizzato in Italia da una start up che fattura già oltre un milione di euro. “Abbiamo portato nelle case di tutti uno strumento totalmente sicuro: c’è anche il sensore che blocca l’immissione di ozono se qualcuno entra nella stanza”.
L’utilizzo dell’ozono per depurare l’acqua e sanificare gli ambienti è noto. Ma dopo l’arrivo del Covid si è registrata una vera e propria impennata di richieste di apparecchi capaci di dare garanzie e tutele contro la diffusione del virus. Ben prima della pandemia, però, nel settore c’erano dei pionieri, imprenditori illuminati che avevano intuito che le esigenze di sanificazione di aria e acqua stavano cambiando. E un anno prima che esplodesse il Covid un team di professionisti veneti ha iniziato a lavorare per portare quella tecnologia nelle case di tutti, per la prima volta con un apparecchio di raffinato design e funzionalità connesse alla quotidianità di ognuno: dopo tre anni di lavoro (e due brevetti) si presenta adesso OZOBOX.
La prima parte di progettazione è avvenuta in un laboratorio di ingegneria di Limena, nel Padovano, dove sono stati realizzati i primi tre prototipi con le più evolute tecniche di stampa 3D. Poi l’azienda ha deciso di fissare la propria sede a Stra, nel Veneziano, dove oggi si trova l’headquarter. La produzione è stata invece affidata allo stabilimento di Tolmezzo, in provincia di Udine. Usati per la quasi totalità materiali e componenti realizzati in Italia, dalle schede elettroniche alla parte di plastica dell’involucro. E l’assemblaggio è affidato alle sapienti mani dei professionisti friulani.
“Siamo i primi a proporre un piccolo sanificatore portatile e di design, pensato specificatamente per gli ambienti domestici”, spiegano l’amministratore unico Patrizia Griggio e il direttore commerciale Roberto Bergantin, entrambi originari del Padovano. “Abbiamo brevettato dei programmi appositi che immettono nelle stanze solo una quantità di ozono che non mette a rischio la salute delle persone. Dopo anni di test di laboratorio, abbiamo realizzato una tecnologia che si può persino portare in giro, in vacanza o dovunque ci sia bisogno. Si sanificano gli spazi distruggendo la carica microbica con l’ossidazione e si depura l’acqua del rubinetto rendendola non solo sicura ma arricchendola di ossigeno per il benessere dell’organismo e il riequilibrio delle sue funzioni”.
Ozobox è l’unico prodotto del suo genere che propone l’utilizzo contemporaneo di tre tecnologie green: l’ozono, i raggi Uv e gli ioni negativi. La particolarità sta anche nell’elevata sicurezza: il catalizzatore di ozono residuo è azionato in automatico alla fine di ogni programma di sanificazione (serve per eliminare l’ozono rimanente, convertendolo in ossigeno), inoltre un sensore di presenza si attiva nel caso in cui una persona o un animale entrino per errore nella stanza durante il trattamento. Ci sono poi i diversi programmi (almeno una ventina gli usi differenti dell’ozono), sia per l’acqua che per l’aria.
Ozono Natura oggi ha quattro dipendenti (esclusa la parte produttiva, in Friuli) e mira a chiudere il 2021 con un fatturato di 1,3 milioni di euro, in crescita del 30% sul 2020, anno di esplosione del Covid e di immissione nel mercato dei primi prodotti, figli dei tre anni precedenti di ricerca. Ad oggi sono stati prodotti oltre 4.500 sanificatori, ma è stata anche appena lanciata sul mercato la versione OZOBOX-PRO, un dispositivo riservato agli ambienti commerciali: negozi, bar, ristoranti e hotel. Il logo OZOBOX è registrato per il mercato italiano ed europeo. “La nostra sfida è quella di raggiungere i mercati italiani, ma anche quelli europei – concludono dall’azienda – con un prodotto di eccellenza italiana che possa cambiare la routine della sanificazione nelle abitazioni di tutti”.