Per Metaverso si intende un ambiente virtuale in cui le persone sono immerse a 360 gradi attraverso i propri avatar (fonte Will Media).
Volendo fornire una definizione più precisa, il Metaverso può essere definito come una realtà o spazio tridimensionale dove gli utenti possono muoversi, condividere esperienze ed interagire tra loro.
Il Metaverso può dunque essere considerato, secondo Agenda Digitale – Digital360, un ambiente di vita virtuale che si sovrappone al mondo fisico della vita reale, consentendo alle persone che lo utilizzano di interagire tra loro in modo più diretto e immediato rispetto ai social network, partecipando attività in maniera molto più immersiva ed avvincente.
Ma quali sono le origini del Metaverso?
Esso viene menzionato per la prima volta nel romanzo di fantascienza postcyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephenson nel 1992.
All’interno del libro ogni persona tramite il proprio avatar può interagire con altri, lavorare, effettuare acquisti e partecipare a varie attività.
Attualmente come sottolinea WIRED, il Metaverso è diventato una parola sulla bocca di tutti e le big tech si stanno svenando per poterlo realizzare. In primis Facebook che ha speso miliardi per i suoi “reality labs” e ha cambiato il suo nome in Meta. Tutti, da Microsoft ad Amazon, hanno improvvisamente iniziato a elaborare una strategia per il Metaverso, anche se le tecnologie che potrebbero realizzarlo sono ancora fuori dalla nostra portata.
In questo momento i mezzi a disposizione coinvolti sono realtà aumentata, la realtà virtuale, connessioni superveloci e blockchain. E’ opportuno sottolineare che contrariamente a quello che si pensi per effettuare l’accesso al Metaverso non è sempre necessario un visore VR, ossia il visore per la realtà virtuale. Per accedere al Metaverso può essere sufficiente – salvo i casi in cui il VR è necessario – avere un pc funzionante o uno smartphone, una connessione internet sufficientemente potente per sostenere l’accesso al mondo virtuale, un account su una qualsiasi delle piattaforme che offrono l’esperienza del metaverso.
Uno dei risvolti pratici da monitorare con maggior interesse è la sua applicazione al contesto lavorativo.
Regus, organizzazione che analizza i cambiamenti negli spazi di lavoro nel mondo, nel suo rapporto “The metaverse: the future of work?”, dichiara che due aziende su tre sono fiduciose che il percorso professionale si svilupperà nel Metaverso, una transizione favorita dallo smart working. Il 44% degli impiegati è convinto che, grazie al Metaverso, la comunicazione con colleghi e superiori migliorerà, mentre il 35% evidenzia i vantaggi per la formazione. Secondo più della metà, il lavoro nel Metaverso avrà conseguenze positive anche sulla salute mentale visto che i dipendenti andrebbero incontro a minore stress e maggiori opportunità di svago.