Categorie: Editorial
Tipo di Contenuto: cambiamento climatico | Islanda | Mammoth
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L’8 maggio è stato inaugurato in Islanda il più grande impianto di cattura e stoccaggio dell’aria mai costruito, capace di assorbire fino a 36.000 tonnellate di CO2 all’anno. Denominato “Mammoth”, questo impianto rappresenta un passo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, sfruttando una tecnologia avanzata per ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.

Il progetto prevede di rimuovere decine di migliaia di tonnellate di CO2 all’anno, con l’obiettivo di eliminare megatoni entro il 2030 e gigatoni entro il 2050. Tuttavia, Climeworks, l’azienda svizzera che si occupa del progetto, ha dichiarato che la rimozione netta effettiva sarà inferiore alla capacità nominale, considerando che l’impianto non funziona sempre a pieno regime e tenendo conto delle emissioni derivanti dalla produzione dei materiali necessari per la sua costruzione.

L’impianto rappresenta il secondo stabilimento di cattura diretta dell’aria realizzato dalla società svizzera Climeworks, dieci volte più grande del suo predecessore “Orca”, operativo dal 2021. La tecnologia di cattura diretta consiste nel prelevare l’aria e farla passare attraverso collettori dotati di un materiale filtrante solido che separa l’anidride carbonica dal resto dei gas atmosferici. Una volta catturata, la CO2 viene trattata da Carbfix, che la fa reagire con la roccia basaltica, intrappolandola permanentemente sottoterra in forma solida. Questo processo, chiamato mineralizzazione, garantisce che la CO2 catturata non ritorni nell’atmosfera, fornendo una soluzione sicura e duratura per lo stoccaggio del carbonio.

L’impianto sfrutta l’abbondanza di energia geotermica pulita in Islanda, che alimenta l’impianto e minimizza ulteriormente l’impatto ambientale dell’operazione. 

L’impianto Mammoth si trova a Hellisheiði, vicino a Reykjavík, e il suo design modulare è composto da 72 contenitori di raccolta. Questa struttura modulare consente una grande flessibilità nell’assemblaggio e nella disposizione, massimizzando la capacità di rimozione della CO2.

L’azienda svizzera Climeworks sta pianificando di costruire altri impianti simili in Norvegia, Kenya, Canada e negli Stati Uniti. Ogni nuovo impianto seguirà il modello modulare di Mammoth, permettendo una rapida espansione della capacità di cattura e stoccaggio del carbonio a livello globale. Questa strategia è fondamentale per affrontare le sfide del cambiamento climatico e per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dagli accordi internazionali sul clima.

La cattura e lo stoccaggio della CO2 è una parte cruciale della strategia globale per mantenere il riscaldamento al di sotto della soglia critica di 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Tuttavia, questa tecnologia non è priva di critiche. Alcuni esperti temono che possa essere utilizzata come alibi dalle compagnie petrolifere e del gas per continuare a estrarre combustibili fossili, invece di investire in energie rinnovabili e ridurre direttamente le emissioni.

Gli impianti di cattura diretta dell’aria, come Mammoth, offrono dunque una soluzione promettente, ma devono essere integrati con altre misure di riduzione delle emissioni per garantire un impatto positivo sul clima.