“OffgridSun vuole essere parte della soluzione. La soluzione al grande problema dell’accesso all’energia che rende i poveri dell’Africa Sub-Sahariana ancora più poveri e svantaggiati di quanto già non lo siano”. È questa la convinzione di Nicola Baggio, un quarantenne padovano visionario che ha deciso di cambiare il mondo donando energia all’Africa tramite i pannelli solari. “Se per noi è impensabile vivere senza energia, ci basta infatti avere la batteria scarica del telefono per andare nel panico, per più di un miliardo di persone nel mondo è invece la normalità quotidiana. Una quotidianità fatta di buio, di assenza di acqua potabile, di impossibilità nello svolgere semplici attività artigianali”.
Nicola ha deciso di fondare OffgridSun a Cittadella nel 2016, dall’esperienza di FuturaSun, per portare soluzioni fotovoltaiche complete di accesso all’energia a questa ampia fascia di popolazione mondiale. I costi competitivi raggiunti dai moduli fotovoltaici, dalle batterie, dai sistemi elettronici, dai led, consentono di creare dei kit adatti ad ogni genere di necessità.
Dal 2013 uno dei prodotti di OffgridSun, il kit Energy Station, ha migliorato la vita di più di 350.000 persone nel mondo permettendo di illuminare una piccola abitazione di 3 stanze e caricare il telefono cellulare. Questa soluzione sostituisce i pericolosi e inquinanti lumini a kerosene ancora largamente usati e fonte di incendi, ustioni e intossicazioni. Sono inoltre sistemi che emettono una enorme quantità di anidride carbonica pur essendo molto piccoli.
Un altro importante tassello è rappresentato dai pozzi fotovoltaici che possono fornire acqua pulita a costi estremamente contenuti. L’uso dell’acqua potabile abbatte del 90% le malattie infantili: va infatti ricordato che molte volte queste persone attingono l’acqua da sorgenti usate anche dagli animali, con il matematico risultato di malattie gastrointestinali.
Salendo di taglia, OffgridSun ha realizzato impianti in scuole e ospedali, in modo ad esempio da garantire la scuola anche di pomeriggio e sera, e operazioni urgenti anche di notte negli ospedali. In questo momento è centrale il tema dei frigoriferi fotovoltaici per stoccare i vaccini da distribuire alle popolazioni: la totale assenza della rete elettrica può compromettere in modo irreparabile lo stoccaggio dei vaccini e solo dei sistemi fotovoltaici sono in grado di mantenere con costanza l’alimentazione.
“Recentemente inoltre sono stati presentati diversi progetti per mini-grid ovvero piccole reti isolate che portano energia ad interi villaggi”, spiega ancora Baggio. “Questo consente a tutte le case di avere una piccola fornitura elettrica ma soprattutto è un incredibile stimolo per le attività economiche locali che in questo modo possono crescere e arricchire la comunità. Banalmente poter accendere un trapano, una fresa, un mulino o un rasoio elettrico cambia la vita ai piccoli imprenditori del posto”.
OffgridSun in questa sua crescita ha voluto anche adottare al massimo un modello partecipativo, sia in Africa dove, diversamente da altre aziende, non va ad aprire filiali dirette per bypassare i piccoli installatori e distributori locali, sia in Italia a livello societario dove grazie ad una operazione di equity crowdfunding ha raccolto l’adesione di circa 60 soci.
“Gli impianti non connessi alla rete o le micro-reti locali saranno il futuro modello energetico non solo in questi paesi africani ma anche in Italia e in Europa. Produrre, stoccare e utilizzare localmente l’energia prodotta è un grande dono che la tecnologia fotovoltaica e i nuovi accumulatori ci possono dare al minor costo possibile oggi”, conclude Baggio. “Senza aspettare nuove ipotetiche rivoluzioni energetiche. Oggi l’energia fotovoltaica è la più economica tra tutte le fonti, nucleare incluso. Ci vogliono far credere che il gas sia necessario alla transizione o che l’idrogeno debba essere un vettore imprescindibile per stoccare l’energia: niente di più falso, tant’è che le soluzioni esistono e sono accessibili anche ai più poveri, semmai è solo un modo per lasciare il controllo dell’energia a pochi grandi gruppi”.