Il fondo, gestito da Cassa Depositi e prestiti, prevede un totale di 4,2 miliardi anche per aiutare i Paesi meno abbienti in difficoltà con la crisi del clima. Ora si è insediato il Comitato di indirizzo.
Passi avanti per lo strumento che in Italia è destinato adaumentare il contributo alla finanza climatica.
Il Fondo Italiano per il Clima comincia infatti a prendere forma: era stato annunciato alla Cop27 e prevede un totale di 4,2 miliardi di euro, al 2026, per finanziare aiuti e sostegni alla battaglia al surriscaldamento globale. Per esempio concedendo finanziamenti o aiutando altri Paesi meno abbienti, erogando misure a fondo perduto e finanziando istituti nazionali e molto altro.
Andrà a costituire anche il contributo al fondo globale da 100 miliardi l’anno che i Paesi più ricchi metteranno a disposizione di quelli meno sviluppati ma particolarmente colpiti o vulnerabili alla crisi climatica, nonostante siano responsabili di poche emissioni climalteranti.
A gestire il Fondo italiano per il clima è il Gruppo Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) in coordinamento con il Maeci e il Mef, con lo scopo di “promuovere interventi di adattamento e contrasto al cambiamento climatico nei Paesi identificati dal Comitato di Aiuto allo Sviluppo dell’Ocse (Dac)”, si legge in una nota.
Di recente, per far sì che il fondo diventi realmente operativo, si è insediato il Comitato di indirizzo del Fondo.
Come fa sapere il Mase, “alla riunione, presieduta dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, hanno preso parte in qualità di membri del Comitato, il viceministro agli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli e il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano”.
Lo stesso Ministero, parlando dell’avvio dei lavori, sottolinea come “il Fondo è il principale strumento pubblico nazionale per perseguire gli obiettivi assunti dal nostro Paese nell’ambito degli accordi internazionali su clima e ambiente. La sua attivazione conferma la priorità che l’Italia dà a questi impegni anche a sostegno dei Paesi più colpiti dal cambiamento climatico e dai suoi effetti sullo sviluppo sostenibile. Con l’insediamento di oggi si dà avvio infatti, alle attività, agli interventi e alla definizione delle priorità di investimento”.Ora Cassa depositi e prestiti dovrà “predisporre il piano di attività sulla base degli indirizzi strategici approvati”, ricorda il Ministero, affinché il tutto possa diventare realmente operativo.
di Giacomo Talignani