Razzismo e sedentarietà sono due emergenze sociali certamente diverse, ma entrambe rappresentano una priorità urgente da affrontare.
L’ultimo episodio di razzismo, ad esempio nello sport, riguarda l’attaccante della Fiorentina, Moise Kean, insultato sui social per le sue movenze da alcuni tifosi nerazzurri. Il giocatore ha rilanciato i post e i volti degli haters dimostrando quanto il problema sia ancora molto lontano dall’essere risolto. Ma questo tema non riguarda solo i campi da calcio di serie A. A Rimini, durante una partita di pallavolo femminile di una squadra locale, una ragazzina di diciassette anni si è sentita apostrofare come “scimmia”da una madre seduta sugli spalti. Unica sanzione alla spettatrice: un Daspo.
Per quanto riguarda invece la sedentarietà, stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, gli adulti fisicamente attivi in Italia tra i 18 e i 69 anni sono il 48%, poco meno di uno su due. La sedentarietà cresce con l’avanzare dell’età: si attesta intorno al 24% tra i 18 e i 34 anni, poi si registra un aumento che porta a raggiungere il 33% fra i 50 e i 69 anni.
Due problemi distinti si diceva, ma con una possibile soluzione comune: lo sport, quello vero, come strumento di inclusione e benessere. E in questo contesto scende in campo la UISP.
L’Unione Italiana Sport Per Tutti è un’associazione di promozione sociale iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Accreditata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è un ente di promozione sportiva nazionale riconosciuto dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico. Con la recente riforma del Terzo Settore, la UISP ha assunto un ruolo importante come rete associativa nazionale. Fondata nel 1948, anno della promulgazione della Costituzione Italiana, la UISP promuove il diritto allo sport come bene sociale e strumento di integrazione, educazione e benessere. Oggi conta oltre un milione di associati e più di 12.000 associazioni affiliate su tutto il territorio nazionale, articolandosi in 116 comitati territoriali e 19 comitati regionali.
Tiziano Pesce guida l’associazione dal 2021. Il suo mandato si concentra sulla rappresentanza dello sport di base, considerato un diritto di cittadinanza, e sulla tutela delle associazioni sportive dilettantistiche, soprattutto in un periodo segnato dalle difficoltà post-pandemia.
Uno dei progetti di punta della UISP è SIC – Sport, Integrazione e Coesione, sostenuto dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la Lega Serie A e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR). “Il razzismo nello sport è ancora un problema diffuso”, sottolinea Pesce. “Lo vediamo nei campi della Serie A, ma anche nelle competizioni giovanili. Gli episodi che succedono spesso non vengono riconosciuti o vengono sminuiti come fatti di poca rilevanza. Con il progetto SIC vogliamo sensibilizzare atleti, arbitri e dirigenti sul valore dell’inclusione, combattendo discriminazioni e pregiudizi attraverso momenti formativi dal basso.” Il progetto coinvolge 17 comitati territoriali UISP nelle città con squadre di Serie A, favorendo il dialogo tra istituzioni sportive, atleti e giovani. Inoltre, SIC si collega all’attività dell’Osservatorio Nazionale contro le Discriminazioni nello Sport, dedicato alla memoria del sociologo Mauro Valeri, che ha lavorato per anni sul tema dell’inclusione nello sport.
Valeri ha concentrato la sua indagine sui fenomeni di discriminazione razziale nello sport. Dopo aver intervistato decine di atleti afrodiscendenti, ha rilevato un elemento comune nelle loro risposte: una pressione sociale di fondo. Atleti come Fiona May e Kalambay hanno raccontato come in Italia ci si aspetti sempre il doppio da loro, ma al minimo errore siano giudicati con maggiore severità.
L’altro progetto strategico per UISP è Movement Pills 2.0, finanziato dall’European Education and Culture Executive Agency (EACEA). Il piano nasce dall’evoluzione di un’iniziativa avviata oltre quindici anni fa dal comitato UISP di Bologna in collaborazione con la rete delle farmacie locali.
“L’obiettivo è contrastare la sedentarietà, promuovendo il benessere fisico attraverso attività motorie accessibili a tutti, in particolare alle persone adulte e anziane”, spiega Pesce.
Il progetto prevede la distribuzione di 120.000 scatole di Movement Pills 2.0 in 12 città italiane: Milano, Torino, Perugia, Bolzano, Agrigento, Ascoli Piceno, Foggia-Manfredonia, Grosseto, Reggio Emilia, Padova, Rimini. Ogni scatola contiene materiali informativi sui benefici dell’attività fisica e un elenco di associazioni UISP che offrono due mesi gratuiti di attività motoria. Le discipline proposte spaziano dal nuoto alla ginnastica, dai gruppi di cammino alle attività all’aperto. Il progetto, sarà realizzato in Italia, Bulgaria, Grecia, Polonia ed Estonia grazie al supporto delle reti europee EPSI-European Platform for Sport Innovation ed ISCA-International Sport and Culture Association e alla collaborazione dell’Università Ovidius di Costanza, in Romania.
“Vogliamo cercare di raggiungere più persone possibili, per raccontare quanti benefici porti lo svolgimento di un’attività sportiva e dare l’accesso a persone la cui condizione economica non permetterebbe di fare sport”, aggiunge il presidente.
“La collaborazione internazionale rafforza l’impatto di MovementPills, favorendo lo scambio di buone pratiche tra le diverse nazioni partecipanti”, conclude Pesce.
Tra le prossime iniziative, UISP sarà in prima linea nella Settimana d’Azione contro il Razzismo di UNAR, con attività di sensibilizzazione contro le discriminazioni. Inoltre, a settembre, l’evento Matti per il Calcio offrirà un’importante occasione di confronto sulle tematiche dell’inclusione e della salute mentale.
In linea con il riformato articolo 33 della Costituzione, che riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico delle attività sportive, la UISP prosegue il suo impegno per uno sport accessibile a tutti.
di Marco Camporese
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