Una fase d’impasse dopo 8 anni dalla firma degli accordi di Parigi caratterizza l’Italia in questo preciso momento storico.
L’ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, lo scorso 19 ottobre ha presentato a Roma il rapporto annuale dello stato di avanzamento dei 17 SDGs Onu 2030.
L’evento, si è svolto presso la sala dell’Acquario romano e, per la sua rilevanza, è stato riconosciuto dal Quirinale con il conferimento di una Medaglia del Presidente della Repubblica. Da questo meeting è emerso in maniera evidente la situazione di stallo nel raggiungimento dei Goals.
L’intervento della Copresidente Mallen
Nell’apertura dei lavori, la Copresidente dell’ASviS, Marcella Mallen, ha evidenziato il malcontento per gli obiettivi sin qui raggiunti dall’italia che sono “decisamente insoddisfacenti”.
Ha messo inoltre in luce come a metà del cammino per l’attuazione dell’Agenda 2030, di fatto, “resta una partita tutta da giocare ma con la necessità di una convinzione: c’è la possibilità di cambiare politiche e comportamenti per indirizzare le nostre società su un percorso sostenibile”.
I dati commentati dal Direttore Scientifico Giovannini
Le parole del Direttore Scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, sono durissime “L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Unione europea ed è membro del G7. Al di là dei ruoli formali, un grande paese si caratterizza anche per il rispetto degli impegni che assume nei consessi internazionali e per la continuità dell’azione politica attraverso la quale cerca di conseguire quegli obiettivi che ha liberamente scelto di raggiungere”
Analizzando i dati relativi ai 17 obiettivi di sviluppo fissati nel 2015 al posto di un miglioramento emerge un passo indietro importante a fronte di quasi tutti gli indicatori analizzati.
Secondo Giovannini, rispetto al 2010 gli indicatori compositi curati dall’ASVIS, evidenziano netti peggioramenti nell’ambito del 1 goal sulla povertà, del goal 6 ovvero dei sistemi idrici e sociosanitari, goal 14 e 15 in termini di qualità degli ecosistemi terrestri e marini, così come per il goal 16 che riguarda la governance e il goal 7 relativo alla partnershisp.
Al tempo stesso emerge una sostanziale stabilità per quanto riguarda il goal 2 per gli aspetti legati al cibo così come il goal 10 sulle disuguaglianze e il goal 11 delle città sostenibili.
Miglioramenti molto contenuti (inferiori al 10% in 12 anni) per sei Obiettivi (istruzione parità di genere, energia rinnovabile, lavoro dignitoso, innovazione e infrastrutture, lotta al cambiamento climatico) e aumenti di poco superiori per due (salute ed economia circolare).
Le soluzioni proposte
Giovannini nel suo rapporto individua delle possibili opportunità per modificare la situazione. Identifica le bozze del Piano Nazionale Integrato Energia-Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatico (PNACC) che” devono essere rafforzate e finalizzate per guidare un ampio insieme di politiche economiche, sociali e ambientali, e orientare adeguatamente i necessari finanziamenti”. Al tempo stesso, per l’Ex Ministro delle infrastrutture e dei trasporti della Repubblica italiana,
“è necessario che il nostro Paese si doti di una Legge per il clima, analogamente a quanto fatto dagli altri grandi Paesi europei, possibilmente con il voto favorevole di tutte le forze politiche, come accaduto per la riforma costituzionale”.
Conclusioni
La rotta verso la realizzazione degli obiettivi ONU sembra dunque essere particolarmente lunga e difficile. Come ha avuto modo di sottolineare Mattarella, nel suo discorso alla FAO del 16 Ottobre, ”le sfide dal cambiamento climatico, all’aumento dei conflitti, alla scarsità di cibo e di acqua, che ne sono la conseguenza, hanno un comune denominatore: sono tutte transnazionali.”
Al tempo stesso come ha evidenziato Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, “All’interno di ciascun paese tutti gli attori principali dovranno dare il loro contributo: cittadini, imprese e istituzioni”.
In conclusione il cammino è tutto in salita, ma non si può pensare di rimanere ancora inerti. Come ha ribadito Giovannini citando Seneca “Non c’è vento favorevole per chi non sa dove andare”.
Gli obiettivi sono chiari, bisogna che l’Italia si muova al più presto e in maniera corale per realizzarli.
Marco Camporese
Per approfondire:
https://www.lifegate.it/rapporto-asvis-2023-italia-sviluppo-sostenibile