Tipo di Contenuto: economia circolare | riciclo | riuso
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Riciclo e riuso sono due termini che, in ottica di economia circolare, hanno una notevole rilevanza, ma vengono talvolta utilizzati come sinonimi e dunque spesso confusi.

Cosa si intende con questi concetti?

Riuso significa la possibilità di riutilizzare i beni che non sono ancora diventati scarti o rifiuti. In questo senso i prodotti non vengono destinati alle discariche ma sistemati e ricondizionati.

Con riciclo si intende invece la modifica dei materiali di scarto dei prodotti in quelle che vengono in gergo definite “materie prime seconde”. Questi materiali vengono dunque trattati e trasformati in nuovi prodotti anzichè eliminati come rifiuti.

Queste due azioni sono diventati pilastri fondamentali dell’economia circolare, un modello di sviluppo economico improntato alla sostenibilità ambientale. In questo senso, l’adozione di pratiche di riuso e riciclo non solo contribuisce alla riduzione dei rifiuti destinati alle discariche, ma consente anche la promozione di un’economia più efficiente e resiliente.

Alla base dell’economia circolare vi sono quattro operazioni, le cosiddette 4R, che implicano l’azione di ridurre, riutilizzare, riciclare e recuperare.

L’adozione delle quattro “R” mira a creare un sistema economico più sostenibile, riducendo al minimo l’impatto ambientale, conservando le risorse naturali e promuovendo l’innovazione nei processi di produzione e consumo.

La discussione relativa al riuso e al riciclo si è molto accesa negli ultimi anni, specialmente per quanto riguarda la questione degli imballaggi e dei contenitori usa e getta. Questi, nel 2018, hanno generato un fatturato di 355 miliardi di euro nella UE, e il loro totale è passato dai 66 milioni di tonnellate del 2009 agli 84 milioni del 2021. Nel 2021, i cittadini europei hanno prodotto 188,7 kg di rifiuti di imballaggio pro capite, una cifra che, in assenza di nuove misure, è destinata a crescere fino a raggiungere i 209 kg nel 2030.

Il mese scorso, il Parlamento europeo ha dato il via libera a nuove misure sugli imballaggi per renderli più sostenibili e ridurre così i rifiuti. Con l’approvazione di questa Legge, il Parlamento intende rispondere alle richieste dei cittadini di creare un’economia circolare, ridurre i rifiuti, eliminare progressivamente gli imballaggi non sostenibili e contrastare il ricorso a imballaggi di plastica monouso.

Oltre a questa nuova normativa sono confortanti le statistiche relative al cosiddetto “mercato della second hand economy” che in Italia ha raggiunto un valore di circa 23 miliardi di euro nel 2020, rappresentando l’1,4% del PIL nazionale. In aggiunta il 46% delle vendite avviene attraverso piattaforme online, evidenziando il crescente interesse per l’usato anche nel contesto digitale.

Dando uno sguardo alle aziende e startup che hanno abbracciato l’economia circolare attraverso iniziative innovative, si può evidenziare che diverse sono le realtà che stanno sviluppando soluzioni per il riciclo avanzato di materiali plastici, elettronici e di prodotti tessili.

Nello specifico Circularity, società benefit con sede a Milano dedicata all’economia circolare, ha individuato:

  • Infinited Fiber, start-up finlandese che ha sviluppato una tecnologia per recuperare i tessuti scartati che altrimenti verrebbero gettati in discarica o bruciati, trasformandoli in nuove fibre di alta qualità per l’industria tessile
  • DND Biotech, impresa innovativa italiana che ha messo a punto un sistema capace di studiare e accelerare i processi di biodegradazione dei contaminanti organici combinando robotica, dispositivi wireless e biotecnologie, che consentono di fornire un innovativo servizio di biorisanamento a costi molto competitivi e basso impatto ambientale
  • Zume che ha pensato ad una soluzione lanciando in Europa e negli USA il suo coperchio per bicchieri monouso di caffè in plastica compostabile, realizzato con materiali di origine vegetale.  

Le possibilità e gli esempi concreti per mettere in atto un virtuoso modello di economia circolare esistono quindi. 

In conclusione, è interessante evidenziare anche alcuni progetti di Legambiente, realizzati in occasione della Giornata internazionale rifiuti zero indetta dall’Onu.

Tra queste iniziative,

– il Progetto Mare Nostrum, avviato dal Rotary Club Milano con la Guardia Costiera, che si occupa del recupero delle reti da pesca abbandonate in mare, utilizzando anche un’app per segnalarle

– la Piattaforma “Non si jetta nenti”, creata dall’associazione Fare Eco, che promuove il riuso gratuito di oggetti tra i suoi oltre 24mila membri

– l’attività di DECOST in Basilicata, che sviluppa un modello di valorizzazione dei rifiuti organici attraverso il compostaggio decentralizzato e l’agricoltura urbana, con un compostatore installato a Potenza presso ScamBioLogico.

Riciclo e riuso sono sì due termini diversi ma fanno parte di una medesima idea, quella della messa a terra dell’economia circolare, che rappresenta una delle più grandi sfide che aspettano l’uomo nel preservare il pianeta.

di Marco Camporese
Content Creator

 

 

 

Fonti:
https://www.ilpost.it/2022/12/11/riuso-riciclo/
https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240419IPR20589/imballaggi-via-libera-a-nuove-norme-ue-su-riduzione-riuso-e-riciclo
https://circularity.com/le-5-start-up-da-tenere-docchio-sulleconomia-circolare/
https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/giornata-internazionale-rifiuti-zero/