Barche realizzate con materiali riciclabili di origine vegetale: questa è la soluzione che molte aziende del settore nautico hanno trovato al problema dell’inquinamento marino.
Nascono così le imbarcazioni costruite in fibra di lino, in sostituzione della vetroresina, un materiale difficile da smaltire e quindi poco sostenibile.
In un sistema in cui spesso le navi vengono abbandonate sulle spiagge, nei cantieri o addirittura affondate, costituendo una grave minaccia per la flora e la fauna marine, la scelta di una materia riciclabile appare la più sensata.
Utilizzare la fibra di lino significa imboccare una via sostenibile per la costruzione delle imbarcazioni, perché ha una composizione simile a quella della fibra di vetro, ma richiede un minor dispendio di energia per la sua fabbricazione. La vetroresina, invece, potrebbe
essere dannosa per la salute e le possibilità di riutilizzo sono limitate.
I primi tentativi con la fibra di lino sono stati fatti su tavole da surf e imbarcazioni di piccole dimensioni, proprio per testare la validità di questa materia, poi si è pensato di applicare lo stesso processo di produzione a barche di dimensioni maggiori, come gli yacht.
Tra i tanti materiali riciclabili la scelta è ricaduta sul lino per la capacità di integrarsi e la durevolezza nel tempo; inoltre, fra le sue caratteristiche più apprezzate c’è la resistenza agli urti e alle vibrazioni. Ecco perché l’industria dei compositi si è tanto interessata alle
fibre vegetali.
Molte imprese produttrici di imbarcazioni hanno deciso di dare una svolta sostenibile alla loro attività, tra cui anche una giovane start up giuliana, la Northern Light Composites.
Rispetto per l’ambiente e passione per la tecnologie dei materiali, hanno spinto questa azienda a realizzare un materiale composito con materie vegetali, soprattutto lino, attraverso di tecniche sostenibili e innovative.
La fibra usata da Northern Light Composites è la resina termoplastica Elium®, che ha la proprietà di separarsi facilmente dalle altre fibre del composito e può essere rigenerata senza fatica.
Le prime tre imbarcazioni riciclabili sul mercato portano la firma dell’innovativa start up e sono costituite da fibre di lino e un’anima in PET riciclato o riciclabile, legate dalla termoplastica Elium® che garantisce la possibilità di riciclo.
Il lino rappresenta, dunque, il futuro per la costruzione di imbarcazioni da diporto, nell’ottica di uno sviluppo dell’economia circolare nel settore nautico. Questo, almeno, è l’obiettivo comune, ma solo testando il materiale nel tempo si potranno conoscere a pieno
le potenzialità e i possibili impieghi venturi.