Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano lancia la prima piattaforma in Italia per la compravendita dei «Crediti di sostenibilità». Si possono acquistare per compensare gli impatti legati ad attività, produzione di CO2 o consumo di suolo, ma anche solo per sostenere la gestione forestale.
È il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano a lanciare la prima piattaforma in Italia per la compravendita dei «Crediti di sostenibilità». Le sue foreste – 500 milioni di alberi all’interno della Riserva di Biosfera (MaB)riconosciuta dall’Unesco nel 2015 quale eccellenza mondiale per la sperimentazione di modelli innovativi di sviluppo sostenibile – sono già state certificate, in quanto gestite in modo sostenibile e dunque in grado di generare servizi ecosistemici. Ed è proprio questo a generare i «Crediti» che sono così riconosciuti, quantificati e inseriti in un registro nazionale. Grazie alla piattaforma (https://creditisostenibilita.it/) già attiva sono dunque messi a disposizione delle organizzazioni e imprese che intendono «compensare» gli impatti legati alle loro attività (non solo produzione di CO2 ma anche consumo di suolo) o anche solo «sostenere» la gestione forestale delle foreste dell’Appennino. Si innesca in questo modo un ciclo virtuoso su area vasta: stiamo parlando di 28mila ettari di foreste. Grazie alla vendita dei «Crediti» il Parco potrà implementare ancora di più le azioni di tutela e valorizzazione di questo straordinario patrimonio con ricadute economiche e sociali positive sulle comunità locali. Tra l’altro, il recente Disegno di Legge «Montagna» viene istituita una apposita sezione speciale con il compito di controllare e valutare i progetti forestali e di gestire un apposito registro dei crediti (di carbonio) generati su base volontaria da progetti come la piattaforma di compravendita appena realizzata dal Parco.
La Giornata Internazionale delle Foreste
In questo modo, il Parco celebra la Giornata Internazionale delle Foreste che cade lunedì 21 aprile, primo giorno di primavera. Il tema scelto dalle Nazioni Unite quest’anno è infatti «Foreste e Produzione/Consumo Responsabili». Ed è evidente il collegamento con l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030. Oggi, a causa della crisi climatica, la vita dell’uomo dipende anche dalle foreste e dai cosiddetti servizi ecosistemici che esse generano: la regolazione del clima e delle precipitazioni, l’approvvigionamento di cibo, acqua, legname, la fotosintesi, il contenimento delle malattie. E molto altro ancora.
I Carbon credit
Con la generazione e la compravendita dei crediti di sostenibilità il Parco nazionale fa un passo avanti rispetto alla pratica ormai diffusa della compravendita dei crediti di Carbonio – un carbon credit è un certificato negoziabile, un titolo cioè equivalente a una tonnellata d CO2 non emessa o assorbita grazie a un progetto di tutela ambientale in grado di ridurre o riassorbire le emissioni di CO2 e altri gas ad effetto serra – : si riconosce un valore di mercato ai servizi ecosistemici nel loro insieme e non solo al servizio di «sequestro» della CO2 e stoccaggio del Carbonio organico nei serbatoi forestali. «Gli alberi – chiarisce il direttore del Parco Giuseppe Vignali – sono i più antichi esseri viventi e coprono tutto il Pianeta. La vita dell’uomo è legata a doppio filo alla sopravvivenza delle foreste.
Deforestazione e gas serra
Infine, va ricordato che le foreste coprono un terzo della superficie terrestre, svolgono funzioni vitali in tutto il mondo. Circa 1,6 miliardi di persone, tra le quali oltre duemila culture indigene, dipendono dalle foreste per i loro mezzi di sostentamento, medicinali, energia, cibo, riparo. Ma la deforestazione a scala globale è continua ed è allarmante: 12 milioni di ettari di foreste vengono distrutti ogni anno. E la deforestazione rappresenta fino al 20 per cento delle emissioni globali di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Fonte: corriere.it