Frequenta un master in Climate Change a Copenaghen, ha partecipato ai Fridays for Future e fa divulgazione scientifica sui social usando anche l’ironia. Perché per lei “ogni piccola azione conta”.
«Il futuro non è già scritto. Tutti noi abbiamo in mano una penna per poterlo scrivere. Perché il futuro è nostro» Sofia Pasotto ha 23 anni, si definisce attivista per il clima. E ha voluto farne un lavoro che muova scelte politiche e istituzioni. Su TikTok ha una rubrica “Te lo spiega Sofia” con 55mila follower. Parla di riscaldamento globale, ambiente e cambiamento climatico in modo divertente, propone quiz per valutare la consapevolezza del problema, invita tutti a riflettere con i suoi test. Il risultato? Riesce a sensibilizzare i più giovani. «Voglio piantare piccoli semi di consapevolezza».
Di Mantova, laurea in studi internazionali all’Università di Trento, ora si trova in Danimarca, dove frequenta a Copenaghen un master in Climate Change. «Ho iniziato a studiare e imparare un sacco di cose e ho pensato: perché non condividerle? Così racconto quello che imparo, leggo riviste scientifiche, articoli giornalisti: da BBC Climate alla newsletter Climate Forward del New York Times». Sofia è appena tornata dal Camerun, dove ha partecipato a una conferenza sull’attivismo per clima, diritti e democrazia. Sul palco c’erano esperti che provenivano da tutto il mondo.
Cresciuta nel giardino della nonna, a pane e pannelli solari («Mio padre è un ingegnere che si occupa di rinnovabili») ha la passione da sempre per l’ambiente e l’odio per lo spreco. «Già a sei anni non buttavo mai via un foglio senza averlo scritto da tutti e due i lati e ho presto sentito dentro di me la voglia di proteggere il mondo in cui vivevo». Sofia ha portato nelle piazze italiane, a partire dalla sua Mantova, i Fridays for Future, movimento internazionale di protesta per la giustizia climatica nato con Greta Thunberg. Ha deciso di usare i social per parlare di clima. Ma la cosa curiosa è che i social, lei, li detesta. Nel suo TedX a Mantova ha raccontato: «I social creano ansia. E non apprezzano contenuti di qualità, ma io continuo a farlo. C’è bisogno di parlare di clima, anche in modo irriverente».
“Ho iniziato a studiare e imparare un sacco di cose e ho pensato: perché non condividerle?”
Così ha conquistato migliaia di follower. Il suo approccio parte dalle cause. «La crisi climatica non è colpa nostra. La colpa è di 100 aziende che estraggono e vendono combustibili fossili che dal 1988 fino a oggi hanno contribuito al 71% delle emissioni globali. Loro sono la causa, noi però possiamo essere la soluzioni».
Non ama lo scetticismo di chi ha più anni di lei, si batte perché il pessimismo non la contagi e si impegna per cambiare la vita in meglio. Crede nel potere delle nuove generazioni per cambiare. «Ogni piccola azione conta. E io invito tutti ad agire. Basta poco: seguire una dieta vegetale, volare di meno, andare in bici. È un gesto piccolo, ma se lo facciamo in tanti, possiamo fare la differenza. Tutti dovremmo informarci, chiedere ai governi di fare la transizione energetica e trattare la crisi climatica come una vera crisi. E infine votare, scendere in piazza, far sentire la nostra voce con migliaia di altri ragazzi. Perché il futuro è nostro. E sarà bellissimo».
di Eleonora Chioda