L’attuale complesso contesto economico e la crescente attenzione nei confronti della sostenibilità stanno guidando il cambiamento all’interno delle aziende che operano nel settore fashion. Da un lato si sta assistendo a un mercato che ancora deve far fronte a livelli di inflazione altalenanti, con alcuni marchi che stanno fermando le proprie attività, mentre i canali digitali si stanno sviluppando e stanno emergendo nuovi modelli. D’altro canto, vediamo un’evoluzione delle normative in ottica di sostenibilità, riguardanti sia la responsabilità ambientale che la crescente esigenza di trasparenza da parte dei consumatori (soprattutto giovani, che, quando acquistano, vanno sempre più alla ricerca di tessuti sostenibili).
L’aspetto economico della filiera della moda e il suo impatto ambientale non sono più da considerare due facce opposte della stessa medaglia, ma priorità complementari che contribuiscono equamente al successo dei brand, dal punto di vista sia di immagine, sia economico. Oggi, le aziende mostrano la volontà di fondere CSR ed economia, tanto che sta nascendo un nuovo termine per definire tale approccio: Econogy.
Introdotto nel contesto della più ampia catena del valore della moda durante le fiere Techtextil e Texprocess di Francoforte nel 2023, questo concetto unisce economia ed ecologia, promuovendo una visione che vede le prospettive economiche ed ecologiche sempre più interconnesse, evidenziando che i marchi non hanno più bisogno di scegliere tra sostenibilità e redditività.
I vantaggi di un approccio basato sull’Econogy sono molteplici: oltre ad avere risvolti diretti in termini di sostenibilità, consente efficienza dei processi e risparmi sui costi, contribuendo a mantenere la competitività a lungo termine dei brand nel settore della moda in rapida evoluzione.
Il concept risponde anche alle attuali esigenze dei consumatori, che potrebbero essere percepite come contraddittorie poiché le persone sono sempre più alla ricerca di prodotti a basso impatto ambientale, ma allo stesso tempo a un prezzo accessibile.
Com’è possibile? La tecnologia è la soluzione.
Le soluzioni Industry 4.0 che promuovono la crescita sostenibile ed economica
In tale scenario, la tecnologia è il fattore chiave, in grado di incrementare le prestazioni lungo l’intera catena del valore. Ci si trova di fronte a un cambio di paradigma, che vede le aziende passare da un modello basato sullo sfruttamento delle risorse a uno pensato sull’utilizzo della tecnologia. Il mercato della moda ha bisogno di soluzioni Industry 4.0 che forniscano piena connettività e visibilità lungo l’intera catena del valore, consentendo alle aziende di prendere decisioni rapide e informate con un impatto globale positivo.
Tecnologie come cloud, Internet of Things, big data e intelligenza artificiale ottimizzano i processi e incrementano le performance (con evidenti benefici economici), migliorando al tempo stesso l’utilizzo dell’energia e delle risorse naturali e limitando l’inquinamento (con risvolti positivi anche per quanto riguarda l’impatto ambientale delle attività aziendali).
Nel settore della moda, il cosiddetto approccio econogy può essere adottato già dall’inizio della produzione dei capi di abbigliamento. Considerando che la materia prima costituisce circa il 60-70% del costo di produzione, le tecnologie intelligenti e connesse (come le soluzioni per la sala taglio sviluppate secondo principi di eco-design) permettono di ridurre significativamente gli sprechi di materiale, aumentando la redditività complessiva.
Inoltre, soluzioni tecnologicamente avanzate che supportano la produzione on-demand migliorano la gestione del magazzino, limitando il consumo eccessivo di materiali e riducendo il rischio di articoli invenduti. Infine, software all’avanguardia possono favorire il processo di progettazione, ottimizzando la fase di pianificazione delle collezioni.
Nuovi modelli di business sostenibili: obiettivi per aumentare la crescita
Il processo di ottimizzazione in ottica di tutela economica e ambientale non si limita alla fase produttiva, ma guarda ad azioni più ampie che coinvolgono generalmente anche pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR).
Investire in piattaforme all’avanguardia in grado di tracciare e monitorare l’origine dei tessuti dalla fibra al consumatore (in particolare quando si tratta di materiali sostenibili, certificati e riciclati) garantisce il rispetto di requisiti normativi sempre più stringenti, fornendo inoltre ai brand le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli. Si tratta di un cambio di passo che, oltre che dall’ottimizzazione dei costi, è favorito anche dall’introduzione di strumenti e regolamentazioni standardizzati per la valutazione della sostenibilità (come il Digital Product Passport europeo, la cui adozione è prevista entro la fine del 2025).
Anche se l’implementazione sarà obbligatoria solo dopo due anni, nel 2027, ci si aspetta un’adozione proattiva da parte di numerosi marchi europei già nel 2025: questo richiede di tracciare l’intero ciclo di vita di prodotti e materiali e di fornire informazioni più trasparenti sia alle aziende che ai consumatori. In questo contesto, le aziende devono essere consapevoli dei potenziali impatti delle nuove normative e adattare di conseguenza i propri modelli di business per rimanere conformi e stare al passo con la curva di sostenibilità.
Questo apre la strada sia alle sfide che alle opportunità nel mercato della moda, con varie normative che richiedono uno spostamento di paradigma verso pratiche di economia circolare, materiali sostenibili, minor inquinamento, responsabilità sociale, consapevolezza dei consumatori, policy e conformità.
La tecnologia può rappresentare un vero game-changer per la moda
Oggi le organizzazioni sono chiamate ad essere flessibili e fluide. Devono essere in grado di far leva su competenze trasversali che consentano di affrontare le complessità (compreso un panorama normativo in continua evoluzione) e poter cogliere le opportunità offerte dalle evoluzioni tecnologiche (che promuovono, tra le altre cose, tracciabilità e sostenibilità). Nel complesso, la tecnologia può rappresentare un vero game-changer supportando un migliore utilizzo dei dati. Le soluzioni che abilitano dati centralizzati e in tempo reale, insieme a strumenti che analizzano tali set di dati, possono aiutare concretamente le aziende a prendere decisioni rapide e informate.
I brand stanno adottando diverse strategie, spostandosi verso il concetto di “Econogy”. Mentre alcuni di loro si stanno concentrando sulla produzione e sulle collezioni nazionali, altri marchi stanno investendo massivamente nella propria strategia di vendita omni-canale, mentre altri stanno esplorando come l’adozione di nuovi approcci e soluzioni basati sull’Industry 4.0 possa rispondere alle loro esigenze.
Nel mercato della moda, molte aziende sono ancora agli inizi per quanto riguarda la transizione verso la sostenibilità: ecco perché il supporto di fornitori esperti continuerà ad essere fondamentale e potrà determinare il successo stesso di queste nuove strategie. Abbracciare pratiche sostenibili dovrebbe essere visto dai brand come un’opportunità, che apre la strada all’innovazione, al risparmio sui costi e all’aumento della produttività, insieme ad altri vantaggi.
L’approccio basato sull’Econogy offre un vantaggio competitivo
Le aziende che stanno adottando un approccio basato sull’Econogy potranno beneficiare di un nuovo vantaggio competitivo. Infatti, pur richiedendo investimenti a breve termine, ciò consentirà alle aziende di definire una nuova proposta di valore per i consumatori, di trovare nuovi modi di organizzarsi e operare e di gestire meglio le proprie risorse, differenziandosi in ultima analisi dalla concorrenza.
La transizione in corso solleva anche alcune riflessioni su come si evolverà la società nei prossimi decenni. Il punto di svolta sarà la capacità di abbracciare una trasformazione che coinvolge l’intero ecosistema di organizzazioni, persone, competenze e tecnologia.
di Maximilien Abadie, Chief Strategy Officer & Chief Product Officer di Lectra
Fonte: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2024/08/22/moda-econogy-sostenibilita-tecnologia/