Appello ai leader mondiali del Segretario generale dell’Onu alla vigilia del vertice sul Futuro che si terrà a New York il 22 e 23 settembre
Sono in corso a New York i negoziati finali per l’imminente Vertice del Futuro (22-23 settembre), in cui i Capi di Stato concorderanno le riforme degli elementi costitutivi della cooperazione globale.
Un dato di fatto ha indotto le Nazioni Unite a convocare questo vertice, unico nel suo genere: i problemi globali si muovono più velocemente delle istituzioni che sono state create per risolverli.
Lo vediamo intorno a noi. I conflitti e le violenze più feroci stanno infliggendo terribili sofferenze; le divisioni geopolitiche dilagano; le disuguaglianze e le ingiustizie sono ovunque, corrodendo la fiducia, aggravando le rimostranze e alimentando populismo e estremismo. Le sfide secolari di povertà, fame, discriminazione, misoginia e razzismo stanno assumendo nuove forme.
Nel frattempo, siamo fronteggiati da nuove minacce esistenziali, dal caos climatico e dal degrado ambientale in continua ascesa a tecnologie come l’intelligenza artificiale, che si sviluppano in un vuoto etico e giuridico.
Il Vertice del Futuro riconosce che le soluzioni a tutte queste sfide sono nelle nostre mani. Ma occorre un aggiornamento dei sistemi che solo i leader globali possono fornire. Il processo decisionale internazionale è bloccato in una spirale temporale. Molte istituzioni e strumenti globali sono un prodotto degli anni ’40 – un’epoca precedente alla globalizzazione, alla decolonizzazione, al riconoscimento diffuso dei diritti umani universali e dell’uguaglianza di genere, prima che l’umanità viaggiasse nello spazio – per non parlare del cyberspazio.
I vincitori della Seconda guerra mondiale hanno ancora la preminenza nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre l’intero continente africano non ha un seggio permanente. L’architettura finanziaria globale è fortemente sbilanciata contro i Paesi in via di sviluppo e non riesce a fornire una rete di sicurezza quando questi si trovino in difficoltà, lasciandoli affogare nel debito, che sottrae denaro agli investimenti nei loro popoli.
Le istituzioni globali forniscono inoltre uno spazio limitato a molti dei principali attori del mondo di oggi, dalla società civile al settore privato. I giovani che erediteranno il futuro sono quasi invisibili, mentre gli interessi delle generazioni future non sono rappresentati.
Il messaggio è chiaro: non possiamo creare un futuro adatto ai nostri nipoti con un sistema che è stato costruito per i nostri nonni. Il Vertice del Futuro sarà un’opportunità per riavviare una collaborazione multilaterale adatta al XXI secolo.
Le soluzioni che abbiamo proposto includono una Nuova Agenda per la Pace incentrata sull’aggiornamento delle istituzioni e degli strumenti internazionali per prevenire e porre fine ai conflitti, compreso il Consiglio di Sicurezza. La Nuova agenda per la pace chiede una nuova spinta per liberare il nostro mondo dalle armi nucleari e dalle altre armi di distruzione di massa e per ampliare la definizione di sicurezza, includendo la violenza di genere e la violenza di gruppo. Il documento prende in considerazione le future minacce alla sicurezza, riconoscendo la natura mutevole della guerra e i rischi legati all’uso delle nuove tecnologie come armi. Ad esempio, abbiamo bisogno di un accordo globale per mettere al bando le cosiddette armi autonome letali che possono prendere decisioni di vita o di morte senza l’intervento umano.
Le istituzioni finanziarie globali devono rispecchiare il mondo di oggi ed essere attrezzate per dare una risposta più incisiva alle sfide odierne – debito, sviluppo sostenibile, azione per il clima. Ciò significa che è necessario adottare misure concrete per affrontare la sofferenza del debito, aumentare la capacità di prestito delle banche multilaterali di sviluppo e cambiare il loro modello di business in modo che i Paesi in via di sviluppo abbiano un accesso molto più ampio ai finanziamenti privati a tassi accessibili. Senza questi finanziamenti, i Paesi in via di sviluppo non saranno in grado di affrontare la nostra più grande minaccia futura: la crisi climatica. Essi hanno urgentemente bisogno di risorse per passare dai combustibili fossili che distruggono il pianeta all’energia pulita e rinnovabile.
E come i leader hanno sottolineato l’anno scorso, la riforma dell’architettura finanziaria globale è fondamentale anche per avviare i progressi, disperatamente necessari, verso il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nel frattempo, ci troviamo di fronte a nuove minacce esistenziali, dal caos climatico e dal degrado ambientale in continua ascesa a tecnologie come l’intelligenza artificiale che si sviluppano in un vuoto etico e giuridico.
Il Vertice si concentrerà anche sulle nuove tecnologie con un impatto globale, cercando modi per colmare il divario digitale e stabilire principi condivisi per un futuro digitale aperto, libero e sicuro per tutti.
L’intelligenza artificiale è una tecnologia rivoluzionaria con applicazioni e rischi che stiamo solo ora iniziando a comprendere. Abbiamo avanzato proposte specifiche affinché i governi, insieme a aziende tecnologiche, mondo accademico e società civile, lavorino su quadri di gestione del rischio per l’IA e sul monitoraggio e la mitigazione dei suoi danni, oltre che sulla condivisione dei suoi benefici. La governance dell’IA non può essere lasciata ai ricchi; richiede la partecipazione di tutti i Paesi e l’ONU è pronta a fornire una piattaforma per riunire le persone.
I diritti umani e l’uguaglianza di genere sono un filo conduttore che lega tutte queste proposte. Il processo decisionale globale non può essere riformato senza il rispetto di tutti i diritti umani e della diversità culturale, garantendo la piena partecipazione e la leadership di donne e ragazze. Chiediamo un rinnovato impegno per rimuovere le barriere storiche – legali, sociali ed economiche – che escludono le donne dal potere.
I costruttori di pace degli anni Quaranta hanno creato istituzioni che hanno contribuito a prevenire la Terza guerra mondiale e hanno accompagnato molti Paesi dalla colonizzazione all’indipendenza. Ma non riconoscerebbero il panorama globale di oggi.
Il Vertice del Futuro è un’occasione per costruire istituzioni e strumenti di cooperazione globale più efficaci e inclusivi, adatti al XXI secolo e al nostro mondo multipolare.
Invito i leader a coglierla.
Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu